Attrazioni

5 cose da vedere a Roma in 5 giorni

Quali potrebbero essere le cose da vedere a Roma in 5 giorni? Ve lo starete sicuramente chiedendo se siete alle prese con l’organizzazione di una vacanza nella Città Eterna.
La risposta, va da sè parlando di una delle mete più gettonate d’Italia, senza dubbio é: parecchie!
Musei, monumenti, palazzi, piazze, giardini….l’elenco delle cose da visitare sarebbe molto molto lungo. Noi però ci focalizziamo solo su alcune e vi suggeriamo 5 delle attrazioni principali di Roma che merita davvero vedere.
Il nostro suggerimento e quello di arrivare già con i biglietti on line prenotati. Eviterete le lunghe code e potrete cominciare subito la visita, risparmiando tempo prezioso e fatica.

Cose da vedere a Roma in 5 giorni

1. IL COLOSSEO

Cose da vedere a Roma in 5 giorni: il Colosseo
Foto di Francesca Ciola

Uno dei monumenti più interessanti ed emozionanti della Roma antica, il Colosseo è l’attrazione più visitata della città. Dal 2007 è annoverato tra le sette nuove meraviglie del mondo insieme alla Grande muraglia cinese, l’antica città di Petra in Giordania, la statua del Cristo Redentore a Rio in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, le piramidi di Chichén Itzà in Messico e il Taj Mahal in India.

Le sue dimensioni sono spettacolari (si tratta dell’anfiteatro romano più grande del mondo!) e i numeri parlano da soli:  527 metri di perimetro, 48 metri di altezza (in origine erano 53), 240 montanti a sostegno del velario, 80 gli ingressi per gli spettatori.

  • Le mura esterne un tempo erano interamente ricoperte di travertino.
    Sono divise su tre livelli di archi inquadrati da paraste (pilastri inglobati nella parete) con capitelli tuscanici (livello più basso), ionici (livello intermedio) e corinzi (livello più alto).
    Le arcate del livello intermedio e di quello più alto erano abbellite con delle statue, mentre la parte più alta, che presenta finestre e lesene corinzie  è caratterizzata dai supporti per i montanti che dovevano sostenere il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena.
    Al piano terra ci sono gli ingressi ad arco (vomitoria), che permettevano agli spettatori di entrare e sedersi in pochi minuti.

 

  • Un tempo aveva un pavimento di legno ricoperto di sabbia per permettere ai gladiatori di non scivolare e al sangue di essere assorbito.
    L’arena poteva anche venire allagata in occasione delle battaglie navali (naumachie). Grazie ad alcune botole si accedeva agli ambienti e ai passaggi sotterranei che costituivano l’ipogeo.

  • La cavea, l’area riservata agli spettatori era suddivisa in tre parti: i senatori sedevano nelle file più in basso, i cittadini ricchi in quelle di mezzo e la plebe in quelle in alto. Le donne, ad eccezione delle vestali, erano relegate nei settori in cima.

    Come al giorno d’oggi gli spettatori avevano un biglietto numerato che indicava un posto a sedere in una zona precisa.

    Davanti alle file dei posti a sedere si trovava una larga terrazza (il podium), dove prendeva posto l’imperatore, i senatori e le personalità di riguardo.

I sotterranei si estendevano sotto tutta la struttura. Qui venivano immagazzinate le scenografie. In questo stesso luogo e venivano costruite le scenografie per le battaglie navali che erano poi issate con un complesso sistema di carrucole. I gladiatori raggiungevano l’ipogeo direttamente dalla schola adiacente, mentre gli animali feroci venivano fatti arrivare dal monte Celio, dove c’era uno “zoo”, in cui le bestie erano rinchiuse in gabbie costruite nelle muratura. Di qui gli animali venivano fatti arrivare al Colosseo con un montacarichi.

Orari
chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
dal 27 marzo al 31 agosto: 9.00 – 19:15
dal 1° settembre al 30 settembre: 9.00 – 19.00
dal 1° al 30 ottobre: 9.00 – 18.30
dal 31 ottobre al 31 dicembre​: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Come raggiungere il Colosseo: Linea B della metropolitana fermata Colosseo; bus n. 51, 75, 81, 85, 87, 118; tram n. 3
Se arrivate  in treno alla stazione Termini potete raggiungerlo con la linea B della metropolitana oppure con l’autobus n. 75

Attrazioni nelle vicinanze: Colonna traiana, Arco di Costantino, Vittoriano (QUI per i biglietti!), Campidoglio

2. Musei Vaticani

Musei Vaticani: cosa vedere a Roma in 5 giorni
Foto di Francesca Ciola

Qualunque sia la durata del vostro soggiorno a Roma, non potete non andare ai Musei Vaticani. Anche chi non è troppo appassionato difficilmente rimarrebbe indifferente alla quantità di incredibili opere d’arte contenute in questo posto.
Si trovano nel Palazzo Apostolico Vaticano e rappresentano una delle collezioni d’arte più grandi del mondo. Raffello, Leonardo, Tiziano, Caravaggio, sono solo alcuni degli artisti di cui potrete ammirare le meravigliose opere.
Per la visita mettete in conto almeno un paio d’ore, 3 se utilizzate un’audioguida. il consiglio che vi siamo è quello di scegliere già le sezioni che volete vedere. Non mettete in conto di visitare tutto in una volta, pensate che si è stimato che per visitarli tutti ci vorrebbero diversi anni! 
Sicuramente quello che vi consigliamo è di dare la precendenza a:

1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana(non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche 
5.  e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario)

Vi ricordiamo che i musei sono attrezzati per i disabili e, previa prenotazione, sono disponibili gratuitamente le sedie a rotelle (su richiesta direttamente presso lo sportello “permessi speciali”).
E’ inoltre consentito l’ingresso con i passeggini.

Orari
Fino al 31 dicembre 8.30-18.30 (ultimo ingresso alle 16.30)
dal 3 gennaio: da lunedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 16.00) – ogni ultima domenica del mese dalle 9.00 alle 14.00 (ultimo ingresso alle 12.30)

Come raggiungere i Musei Vaticani

1. In metro: partendo dalla Stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.

2. In bus: davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento,  distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 3281 e 982.

3. In macchina: potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.

4. In treno : arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano  circa dieci minuti a piedi.

5. In aereo: se arrivate a Roma in  aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .

Attrazioni nelle vicinanze: Castel sant’Angelo, Piazza Navona, Campo dei Fiori

3. BASILICA DI SAN PIETRO

Vedere Roma in 5 giorni: San Pietro

Tra le cose da vedere a Roma in 5 giorni c’è senza dubbio la strepitosa Basilica di San Pietro. Con la sua meravigliosa cupola, la genialità dell’edificio e i tantissimi capolavori custoditi al suo interno, è la più grande e ricca chiesa al mondo. Proprio per questo le code di visitatori che attendono di entrare per ammirarla sono perennemente lunghissime. Vi suggeriamo perciò di arrivare avendo già acquistato il biglietto online.

Una raccomandazione: vestitevi con abiti consoni alla sacralità del luogo, altrimenti non potrete entrare. Non sono ammessi pantaloncini, gonne corte e canottiere.

Una volta entrati non potrete rimanere indifferenti all’incredibile quantità di opere d’arte che troverete, prime fra tutti la Pietà di Michelangelo (si trova subito all’inizio in una cappella dietro ad un vetro antiproiettile. Realizzata da Michelangelo nel 1499 a soli 25 anni, è la sola opera che reca la sua firma (sulla fascia che cinge il petto di Maria) e il Baldacchino del Bernini (in stile barocco è alto 29 metri. Lo sorreggono 4 colonne tortili e realizzate con marmo proveniente dal Pantheon).
Si erge sull’altare maggiore, posto sulla tomba di San Pietro. Sotto l’altare c’è la Confessio, alla cui balaustra vengono a pregare i vescovi quando si avvicinano al papa. E’ circondato da 99 lampade sempre accese).

Ma la cosa che vi lascerà senza fiato è sicuramente la grandiosa cupola.
Ha un diametro è di 41.5 metri ed è sostenuta da sedici contrafforti con colonne binate, alternati da finestroni a timpano.
Sulla possente struttura, Giacomo della Porta, a cui passò il progetto dopo la morte di Michelangelo, fece partire i sedici spicchi di cui è composta la calotta, aperta da tre ordini di finestre.
La cupola si innalza per 119 metri ed è sorretta da 4 pilastri di pietra disposti intorno all’altare papale. I pilastri prendono il nome da quello di 4 santi, le cui reliquie sono conservate dalle statue dei santi poste in delle nicchie.

Se avete tempo vi consigliamo di provare l’esperienza di salire fino in cima. I gradini sono 551 e potrete scegliere se salirli tutti a piedi, oppure prendere l’ascensore fino più o meno metà strada, per poi continuare a piedi e salire 320 gradini.
La salita è lunga e stretta, ma una volta arrivati in cima alla cupola della Basilica di San Pietro verrete ricompensati da uno strepitoso panorama sui tetti di Roma. Potrete ammirare la città da ben 130 metri d’altezza!
L’ingresso della cupola si trova sul lato destro del portico ed è indicata da cartelli.

Orari
dal 1 ottobre al 31 marzo: dalle 7.00 alle 18.30
dal 1 aprile al 30 settembre: dalle 7.00 alle 19.00

Come raggiungere la Basilica di San Pietro: Metro: Linea della A metropolitana  e scendere alla fermata Ottaviano San Pietro.
Bus: n. 190F, 40, 62, 64, 98, 982

Attrazioni nelle vicinanze: Castel sant’Angelo, Piazza Navona, Campo dei Fiori

4. Galleria Borghese

Visitare Roma in 5 giorni: Galleria Borghese

Se vi piacciono i musei, non potete mancare di inserirla tra le cose da vedere a Roma in 5 giorni.
Rappresenta la regina di tutte le collezioni private e contiene, solo per citarne alcune, opere di Caravaggio, Bernini, Botticelli, Rubens, Tiziano, raccolte dal cardinale Scipione Borghese (1579-1633), il più esperto collezionista del suo tempo. 
Oltre ai dipinti il museo conserva sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché sculture dal XV al XIX secolo. In  più custodisce nei suoi Depositi (visitabili solo su prenotazione) ben 260 dipinti che si trovano sopra il piano della Pinacoteca e allestiti come una quadreria.

La galleria è collocata all’interno dei giardini di Villa Borgese (il più grande parco pubblico di Roma) appena fuori Porta Pinciana. Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate che, insieme con il portico e il Salone di ingresso, costituiscono gli ambienti del Museo aperti al pubblico. 

Nei secoli la Galleria ha subito diversi rifacimenti e anche la collezione purtroppo non è stata conservata nella sua interezza: molta statuaria antica è stata infatti trasferita al Louvre per ordine di Napoleone nel XVIII secolo.
Altri pezzi sono stati venduti nel corso degli anni. Infine sia la collezione sia il palazzo  sono stati acquisiti dallo Stato nel 1902, anche se è visibile al pubblico solo dal 1997.

Qui di seguito vi elenchiamo le 5 opere che non dovete assolutamente perdervi quando visiterete la Galleria Borghese:

1. Apollo e Dafne: si tratta di uno dei gruppi scultorei barocchi più belli, realizzato da Gian Lorenzo Bernini, su commissione del cardinale Scipione Borghese.
Coglie il momento esatto in cui la ninfa si trasforma in lauro, con le dita che diventano foglie e i piedi radici, sotto lo sguardo sgomento di Apollo. Si trova nella Sala III.

2. Paolina Borghese: una delle sculture più belle di Antonio Canova, fu commissionata nel 1805 da Camillo Borghese, marito di Paolina.
Quest’ultima viene rappresentata distesa come la Venere Vincitrice. La posa suggestiva e il virtuosismo tecnico  sono caratteristici dello stile neoclassico del Canova.  La scultura è dotata di un meccanismo che consente al triclinio di ruotare, per permettere all’opera di essere ammirata da qualsiasi punto di vista. La trovate nella Sala I.

Galleria Borghese - Cose da vedere a Roma in 5 giorni


3. Il ratto di Proserpina: realizzato dal Bernini quando aveva solo 23 anni, su commissione di Scipione Borghese, rappresenta il momento culminante dell’azione. Il dio Plutone, fiero e insensibile, sta trascinando Proserpina nell’Ade.
E’ incredibile come l’artista ha saputo rendere la mano del dio che stringe con forza la coscia di Proserpina, che appare morbida come se fosse di carne vera. Potrete ammirare quest’opera (che da sola vale il viaggio) nella Sala IV

4. Giovane con canestro di frutta: dipinta dal grande Caravaggio, risale al periodo in cui lavorava presso la bottega di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino e rappresenta un giovane, in posa di tre quarti, mentre regge un canestro pieno di foglie e frutti autunnali, come mele e grappoli d’uva, dipinte con le tipiche imperfezioni della natura. Rimarrete stupefatti dalla grandissima capacità di Caravaggio di riprodurre la realtà. Il quadro è ospitato nella Sala VIII.

5. L’amor sacro e l’amor profano: è uno dei dipinti più celebri di Tiziano e di tutta l’arte italiana, Raffigura due donne sedute su una fontana, una nuda ed una vestita, che rappresentano probabilmente rispettivamente l’amor sacro e l’amor profano. Venne realizzato negli anni 1514-15 ed è un quadro molto enigmatico. Oggi si tende a privilegiare il significato matrimoniale del dipinto, ossia l’esaltazione delle qualità della perfetta sposa, qui raffigurata splendidamente vestita nella sua e al tempo stesso nuda e ardente di vero amore, quale dovrà apparire al suo sposo nel privato.
Trovate il capolavoro nella Sala XX.

Orari
dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle ore 17.45

Come raggiungere Galleria Borgese: Metro: Linea A e scendete alle fermate Flaminio o Spagna.
Bus: n. 52 e 53. Si fermano a pochi passi dalla Galleria. Oppure n. 50F, 360, 495, 63, 83, 92

Attrazioni nelle vicinanze: Piazza di Spagna, Fontana di Trevi

5. La Fontana di trevi

cose da vedere a Roma in 5 giorni: la fontana di Trevi

La quinta attrazione da inserire nell’elenco delle cose da vedere a Roma in 5 giorni è sicuramente l’iconica Fontana di Trevi. Immortalata  da Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel film di Fellini “La dolce vita”, è diventata, insieme al Colosseo e al cupolone di San Pietro, uno dei simboli della Città Eterna nel mondo.
Deve il suo nome al fatto che si trova dove una volta c’era un incrocio in cui convergevano 3 vie (trivium). Qui terminava uno degli undici acquedotti che rifornivano Roma di acqua: l’acquedotto dell’Acqua Virgo, ovvero dell’acqua vergine.

Tutto il complesso scultoreo è molto grande, tanto da occupare quasi l’intera piazza.
La costruzione della Fontana di Trevi venne iniziata da Nicola Salvi nel 1732 e completata nel 1762 da Giuseppe Pannini.
Realizzata con travertino, marmo, intonaco, stucco e metalli, rappresenta Oceano su un carro trainato da due cavalli (uno selvaggio e l’altro docile, ad indicare i diversi umori del mare) a sua volta guidati da tritoni.
Sul lato orientale della fontana di Trevi c’è un grande vaso in pietra chiamato “asso di coppe” perchè richiama la carta da gioco. Si narra che durante i lavori di costruzione, un barbiere, che possedeva la sua bottega sulla piazza, continuasse a criticare il progetto di Salvi. Questi allora aggiunse il vaso così da impedire al barbiere di vedere i lavori e di continuare a fare le sue critiche fastidiose.

Scommettiamo che anche voi vi sarete chiesti che fine fanno le monetine che chiunque venga a Roma getta nella fontana a occhi chiusi e di spalle, come vuole la tradizione, nella speranza di ritornare.
La risposta è che vengono raccolte ogni giorno (il valore si aggira sui 3.000 euro quotidiani) e destinate alla Caritas di Roma. Chiunque se ne appropri viene perseguito penalmente.

Attrazioni nelle vicinanze: Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Villa Borgese, Quirinale

Consigli utili

  • Indossate scarpe comode: camminerete molto e spesso su strade lastricate di sanpietrini, su cui passeggiare con i tacchi è veramente difficoltoso!
  • Evitate di comprare bottigliette d’acqua ai chioschetti se non volete dar fondo al portafoglio. Roma è piena di fontanelle che si chiamano Nasoni. Sarà sufficiente perciò che vi portiate una bottiglietta da riempire tutte le volte che ne avrete bisogno.
  • Vestitevi con abiti adeguati quando andate a visitare le chiese della capitale se non volete rischiare di rimanere fuori dall’edificio. Niente minigonne né spalle nude (potrete risolvere il problema mettendo in borsa un foulard da usare all’occorrenza). Vietati anche i pantaloncini troppo corti.

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Gite fuori Roma – Dove andare e cosa vedere

Villa Adriana, Villa D’este, Ostia antica, i Castelli Romani sono solo alcune delle gite fuori Roma che potete inserire nel vostro itinerario, specialmente se decidete di visitare Roma per più di 3 giorni. Sono tutte attrazioni che si trovano a breve distanza dalla capitale e possono essere quindi visitate con escursioni di una giornata.
Qui di seguito vi forniamo un piccolo elenco di alcuni dei luoghi più gettonati e ideali per gite fuori Roma, sicuri che non rimarrete delusi.

1. Tivoli- Tour di Villa Adriana e Villa d’Este

L’emozionante tour vi condurrà a Villa d’Este, considerata con le sue cascate, i meravigliosi alberi e giardini, uno dei luoghi più affascinanti del tardo Rinascimento italiano e alla bellissima villa Adriana, edificata nel II sec d.c., ritenuta la residenza più vasta e lussuosa mai appartenuta ad un imperatore romano. Potrete ammirare le cariatidi, le colonne del Canopo e del Serapeo e tante altri tesori che vi lasceranno a bocca aperta.
Gite fuori Roma: Villa Adriana a Tivolia Tivoli

2. Ostia Antica

Andrete alla scoperta di uno dei più grandi impianti archeologici della Roma antica. Farete un salto nel passato nella colonia romana, fondata tra la fine del V e l’inizio del IV e sviluppatesi nel periodo imperiale come centro commerciale e portuale. Potrete ammirarne il teatro, le diverse abitazioni, le strutture produttive, templi, portali e molto altro.

3. Zoomarine

Potrete trascorrere una giornata adrenalinica in uno dei parchi divertimento più famosi d’Europa tra giochi acquatici e attrazioni da brivido. Avrete anche la possibilità di assistere a uno show di delfini, passeggiare in una foresta incantata popolata da tucani dai mille colori e altri uccelli esotici, ammirare foche marine, pinguini, fenicotteri. Ideale se volete fare una gita fuori Roma con bambini.

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4. Tour alla scoperta dei Castelli romani

Il tour vi porterà alla scoperta dell’affascinante campagna e degli storici borghi alle porte di Roma,
Lasciando la città, potrete ammirare le rovine delle Terme di Caracalla, raggiungerete la Via Appia e percorrerete la suggestiva Via dei Laghi attraversando i Colli Albani. Potrete visitare inoltre la cittadina di Frascati, dove vi sarà possibile fare una degustazione del famoso vino locale e immergervi nell’atmosfera del paese.

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Le cinque attrazioni e monumenti da visitare a Roma in 2 giorni

Se volete o potete solo visitare Roma in due giorni dovrete organizzarvi bene il vostro itinerario in modo da sfruttare bene il tempo e godervi quante più attrazioni riuscite. Noi vi corriamo in aiuto elencandovi 5 tra le attrazioni e i monumenti di Roma che non vi dovete lasciarvi sfuggire.

Eccovi quindi la nostra breve lista di cose da inserire nel tour per visitare Roma in due giorni.

Il Colosseo, tra le attrazioni da visitare a Roma in due giorni1. Il Colosseo 

Simbolo della grandezza e del potere di Roma, l’Anfiteatro Flavio, è il più famoso e imponente monumento della Roma antica e attrazione che richiama ancora, dopo duemila anni, circa 5 milioni di visitatori l’anno.
L’anfiteatro fu fatto costruire dall’imperatore Vespasiano sui terreni del vasto complesso della Domus Aurea neroniana. I lavori iniziarono nel 2 d.c. e terminarono nell’80 d.c. sotto l’imperatore Tito. La cerimonia di inaugurazione durò ben 100 giorni durante i quali furono uccisi ben 5.000 animali.
La visita del Colosseo, imperdibile se volete visitare Roma in due giorni, va completata con quella dei Fori Imperiali che potete ammirare dalla via Alessandrina che li costeggia. Potrete farvi un’idea di come doveva essere la vita nella Roma antica. I fori infatti erano le piazze principali cittadine, dove sorgevano gli edifici pubblici, si faceva il mercato e si trattavano gli affari.
Si possono visitare anche il Foro Romano e il museo all’aperto del Palatino: se siete entrati nel Colosseo il vostro biglietto comprende anche la visita a questi ultimi due. Acquistate il biglietto on line per saltare le lunghe code!

Info orari
chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
dal 27 marzo al 31 agosto: 9.00 – 19:15
dal 1° settembre al 30 settembre: 9.00 – 19.00
dal 1° al 30 ottobre: 9.00 – 18.30
dal 31 ottobre al 31 dicembre​: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

I Musei Capitolini di Roma2. Musei capitolini

Costituiscono la galleria pubblica di sculture più antica del mondo. Nati ad opera di papa Sisto IV nel 1471, vennero arricchiti dai papi successivi man mano che venivano riportate alla luce nuove statue. I musei occupano il Palazzo Nuovo e il Palazzo dei Conservatori che si trovano entrambi sulla piazza del Campidoglio. QUI per i biglietti on line
I Musei Capitolini ospitano la statua equestre di Marco Aurelio. Quella al centro della piazza è una copia, mentre l’originale, restaurata è collocata nella nuova aula vetrata, l’Esedra di Marco Aurelio, nel Giardino Romano, dietro Palazzo dei Conservatori.

Info orari
Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30; 24 e 31 dicembre dalle 9.30 alle 14.00; 1 gennaio dalle 14.00 alle 20.00.  Chiusi il  1 maggio e il 25 dicembre.

La Basilica di San Pietro, a Roma. Biglietti on line salta coda3. Basilica di San Pietro

Sorge laddove nel 324 l’imperatore Costantino fece erigere un santuario in onore di Pietro apostolo, che proprio lì venne crocifisso e sepolto.
L’aspetto di oggi si deve al progetto del Bramante, risalente al 1506. Alla sua costruzione parteciparono artisti come Raffaello, Antonio da San Gallo, Michelangelo. Gli interni, così come il colonnato sono del Bernini. La basilica rappresenta la chiesa più grande al mondo. Se volete salire sulla sua strepitosa cupola vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line: salterete la coda!

Info: 1° ottobre – 31 marzo tutti i giorni 7.00-18.30 /1° aprile – 30 settembre tutti i giorni 7-19.00.

Visitare Roma in 2 giorni: Castel Sant'Angelo4. Castel Sant’Angelo

Detto anche Mausoleo di Adriano, Castel Sant’Angelo è la fortezza papale edificata nel medioevo sui resti del mausoleo dell’imperatore Adriano. (II secolo d.c.).
Si trova poco lontano dal Vaticano a cui è collegato tramite il corridoio fortificato detto del “passetto”. nel rione di Borgo. La fortezza è stata modificata diverse volte in epoca medievale e rinascimentale. Non andate via dalla fortezza senza una tappa sulla Terrazza dell’Angelo, da dove si gode una spettacolare vista sulla città. Per evitare le code e risparmiare tempo  vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line.

La fontana di Trevi a Roma, tra le attrazioni più spettacolari della capitale5. Fontana di Trevi

Assieme al Colosseo è uno dei simboli di Roma nel mondo. Questa splendida fontana barocca, disegnata da Nicola Savi  nel 1732, occupa quasi tutta la piccola piazza in cui è situata. Rappresenta il carro di Nettuno trainato da tritoni con cavalli marini (uno selvaggio e uno docile) che simboleggiano i diversi aspetti del mare. È tra i monumenti di Roma più fotografati.

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Castel Sant’Angelo

Situato sulla sponda destra del Tevere, Castel Sant’Angelo è una delle principali attrazioni di Roma e si trova a pochi passi dalla Città del Vaticano. È uno dei simboli della capitale immediatamente riconoscibile. Chiamato anche Mausoleo di Adriano l’edificio è parte del Polo Museale del Lazio.

Cosa visitare in Castel Sant’Angelo

I diversi utilizzi di questo edificio giustificano le molte modifiche apportate a Castel Sant’Angelo nel corso dei secoli. Il Museo di Castel Sant’Angelo è diviso in 7 livelli, a loro volta raggruppati in 3 tipologie architettoniche.

  • I primi 3 livelli che si incontrano dopo l’ingresso al castello, attraverso l’atrio e fino alla sala delle urne, costituiscono il mausoleo. Da osservare la rampa elicoidale e il dromos (corridoio a cielo aperto), ripristinati il più fedelmente possibile alla realtà storica. Al livello 2 si trova inoltre la fortificazione ed è ancora possibile percorrere il camminamento di ronda.
    In queste sale è possibile visitare alcune delle aree adibite a prigione, tra cui la famosa cella da cui evase l’artista Benvenuto Cellini. Tra le celle peggiori del complesso si trova la San Marocco, abbreviata in Sammalò, dove il condannato non poteva stare né disteso né in piedi, ma perennemente accovacciato.

    Visitare Castel Sant'Angelo a Roma

    La Cupola di San Pietro da Castel Sant’Angelo

Ai livelli superiori si trovano le residenze papali, appartenute a molti pontefici nel corso della storia di Castel Sant’Angelo:

  • Al quarto livello si possono visitare il Cortile dell’Angelo e la cappella di Leone X, il cortile con il pozzo e le salette di Alessandro VI.
  • Al quinto livello la fastosa residenza di Paolo III Farnese, tra le meglio conservate di tutto l’edificio, ma soprattutto la loggia che si affaccia sul ponte e su Roma.
  • Al sesto livello la Sala del Tesoro e la biblioteca si affiancano alla più nota Cagliostra, la prigione dei detenuti di riguardo che prese il nome dal prigioniero conte di Cagliostro.
  • Il settimo e ultimo livello ospita sale del XVII secolo costruite per archiviare reperti che non trovavano più spazio nelle sale ai livelli inferiori. Da non perdere una visita alla Sala Rotonda, dalla quale si accede al Terrazzo dell’Angelo – uno tra i punti panoramici più belli di tutta Roma.

Sul culmine di Castel Sant’Angelo si può osservare l’Angelo in bronzo del 1753. L’angelo fu solo l’ultimo di molti esemplari in legno, marmo o bronzo distrutti nel tempo da eventi naturali e dall’intervento umano.
Se siete in possesso del Roma Pass  eviterete le lunghe code e potrete dedicarvi subito alla visita!

Raggiungere Castel Sant’Angelo

Castel Sant’Angelo è raggiungibile da quasi ogni angolo di Roma grazie al trasporto pubblico. La fermata Ottaviano-San Pietro-Musei Vaticani della linea A della metropolitana di Roma è la più comoda e dista soli 15 minuti a piedi.

Dalla stazione di Roma Termini è possibile prendere l’autobus n. 40 o 64 e scendere alla fermata Traspontina-Conciliazione, da qui sono solo 5 minuti a piedi. L’autobus n. 87 porta invece dal Colosseo alla fermata Zanardelli, a 500 metri da Castel Sant’Angelo. Dalla Fontana di Trevi è possibile prendere il numero 67 per raggiungere la fermata Traspontina, che si trova a circa 350 metri dal monumento.

La vicinanza con la Città del Vaticano permette di visitare Castel Sant’Angelo, i Musei Vaticani  e la Basilica di San Pietro nella stessa giornata. Percorrendo Via della Conciliazione per 900 metri, si può raggiungere Piazza San Pietro in circa 10 minuti a piedi.

Informazioni utili

Castel Sant’Angelo si trova su Lungotevere Castello al civico 50 ed è contattabile per informazioni al numero +39 06 6819111. Il Museo di Castel Sant’Angelo è gestito dall’ente MiBAC ed è parte del Polo Museale del Lazio.
E’ aperto tutti i giorni della settimana dalle 9.00 alle 19.30.
L’attrazione è compresa nell’ Omnia Card e nel Roma Pass.

Storia di Castel Sant’Angelo

Nell’anno 125 d.c. l’imperatore Adriano, ispirandosi al famoso Mausoleo di Augusto, decise di far costruire il proprio monumento funebre. Il mausoleo fu edificato di fronte al Campo Marzio e venne collegato a quest’ultimo con un ponte costruito ad hoc, il Ponte Elio.

Visitare Roma: il ponte Sant'Angelo

Il Ponte Sant’Angelo, chiamato anche Ponte Elio, ponte di Adriano e ponte di Castello

 

Il monumento fu ultimato dal successore, l’imperatore Antonino Pio, nel 139. In epoca romana, fu sede del sepolcro dei due imperatori che lo fecero costruire, delle proprie mogli e dei figli. Inoltre, qui fu sepolto Marco Aurelio.
Il periodo medioevale la funzione di Castel Sant’Angel cambiò, diventando una fortezza di difesa delle mura aureliane che delimitavano l’area di Roma. Si rivelò spesso fondamentale difendendo la città dai Visigoti e dai Vandali.

Nel corso dei secoli, Castel Sant’Angelo fu ampiamente conteso tra le famiglie romane più ricche. Nel VI secolo Teodorico lo consacrò come prigione di stato, ma fu in seguito anche residenza privata della famiglia Crescenti. Fu solo nel 1365 che il monumento venne ceduto alla Chiesa. Data la vicinanza al Vaticano, qui venne trasferita una parte della sede apostolica per volere del papa Nicolò III.
In questo periodo venne quindi costruito il famoso passaggio coperto che collegava la fortezza direttamente alla Basilica di San Pietro, per garantire la sicurezza del pontefice.
Il popolo inferocito contro la supremazia francese danneggiò il Mausoleo di Adriano nel 1379, ricostruito nel 1395 grazie ai lavori commissionati da papa Bonifacio IX. Interventi e restauri, sia all’interno che all’esterno, continuarono per i quattro secoli successivi. Aumentò la fortificazione, venne creata una residenza papale, si aggiunsero giardini e fontane.

Ma fu papa Alessandro VI a sconvolgere completamente la funzione di questo edificio, organizzando banchetti e spettacoli teatrali. Nonostante ciò, la sua funzione protettiva si mostrò utile ai papi in più occasioni durante il Cinquecento.
Urbano VIII nel 1630 fece distruggere le fortificazioni e spostò l’entrata principale sul lato destro. Tra il 1637 e il 1639, Clemente IX aggiunse dieci statue di angeli sul Ponte Elio, che cambiò il nome in Ponte Sant’Angelo.

Visitare Castel Sant'Angelo: la vista su Ponte Sant'Angelo

Dopo l’Unità d’Italia Castel Sant’Angelo divenne inizialmente una caserma e in seguito il Museo dell’Ingegneria Militare. Dal 2016 è stato incluso nel Polo Museale del Lazio ed è il 5° museo più visitato in Italia con circa un milione e mezzo di ingressi in un anno.

Curiosità

La statua dell’angelo posto sulla sommità dell’edificio è l’ultima di una lunga serie

  • la prima statua era realizzata in legno e di sgretolò sotto l’azione degli agenti atmosferici
  • il secondo angelo, di marmo, venne distrutto durante un assedio nel 1379
  • il terzo, sempre di marmo marmo, ma con le ali di bronzo, fu colpito e incenerito da un fulmine.
    Questo fece esplodere una polveriera del castello nel 1497.
  • il quarto angelo, che sostituì il precedente era di bronzo dorato.
    Venne  fuso per fare cannoni durante la discesa dei Lanzichenecchi nel 1527
  • il quinto angelo, che venne collocato fu di marmo con ali di bronzo (lo si può vedere nel Cortile dell’Angelo)
  • il sesto, quello che ancora oggi possiamo ammirare, fu posto nel 1573
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Piazza del Campidoglio

Piazza del Campidoglio è una delle più belle piazza di Roma. Circondata su tre lati da grandiosi palazzi ospita la sede del Comune della capitale e gli imperdibili Musei Capitolini. Progettata da Michelangelo nel 1534-1538 su incarico di Papa Paolo III per riqualificare la zona in stato di abbandono ( era ormai pascolo per le capre), si trova sul colle Campidoglio, (da cui deriva il suo nome), uno dei sette colli su cui fu fondata la città.

Michelangelo nel suo progetto mantenne l’orientamento obliquo dei palazzi che c’erano già, ma li armonizzò creando la doppia scalinata da cui si accede al Palazzo Senatorio e aggiungendo un nuovo palazzo, creando così una piazza a forma di trapezio che si apre verso i rioni rinascimentali, divenuti centro della vita sociale romana.
Alla piazza ci si può arrivare dal Foro Romano, ma il modo più spettacolare per raggiungerla è percorrendo la Cordonata, l’elegante scalinata che sale da piazza dell’Aracoeli.
Alla base della cordonata ci sono due fontane con due leoni che versano acqua in dei vasi, mentre salendo, a circa metà della scalinata a sinistra si trova la statua di Cola di Rienzo, mentre i cima trovate ad aspettarvi le statue dei Dioscuri Castore e Polluce.

Visitare Piazza del Campidoglio a Roma

Piazza del Campidoglio, tra le cose da visitare a Roma

Piazza del Campidoglio è delimitata dal Palazzo Nuovo, dal Palazzo dei Conservatori  e dal Palazzo Senatorio. A centro della piazza si trova la statua equestre di Marco Aurelio che risale al II secolo d.c. e il cui originale è custodita nei Musei Capitolini, il più antico museo pubblico al mondo.

Le code alla biglietteria sono sempre lunghe perciò vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line che vi permetterà l’ingresso prioritario. Risparmierete tempo e le forze da dedicare alla vostra visita, che sarà indimenticabile.

Se volete visitare Roma in 3 giorni una tappa nella Piazza del Campidoglio è d’obbligo!

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La fontana di Trevi

Immortalata  da Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel film di Fellini La dolce vita, la fontana di Trevi, insieme al Colosseo e alla Basilica di San Pietro è tra le attrazioni principali di Roma e tappa imprescindibile del vostro itinerario nella capitale. Se volete visitare Roma in 3 giorni o se avete a disposizione un solo weekend, non potete andare via senza averla vista e aver gettato la vostra monetina nell’acqua per potervi poi ritornare!

Struttura della Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi è un complesso scultoreo molto grande, tanto da occupare quasi l’intera piazza.
Venne iniziata da Nicola Salvi nel 1732 e completato nel 1762 da Giuseppe Pannini.
Realizzata con travertino, marmo, intonaco, stucco e metalli, rappresenta Oceano su un carro trainato da due cavalli (uno selvaggio e l’altro docile, ad indicare i diversi umori del mare) a sua volta guidati da tritoni.

La fontana, oggi come quando è stata costruita è alimentata da uno dei più antichi acquedotti di Roma, l’acquedotto dell’Acqua Virgo (Acqua Vergine), realizzato dal 19 al 22 a.C. da Agrippa. Il nome Trevi deriva dal fatto che in questo punto convergevano tre vie.

Sul lato orientale della fontana di Trevi c’è un grande vaso in pietra chiamato “asso di coppe” perchè richiama la carta da gioco. Si narra che durante i lavori di costruzione, un barbiere, che possedeva la sua bottega sulla piazza, continuasse a criticare il progetto di Salvi. Questi allora aggiunse il vaso così da impedire al barbiere di vedere i lavori e di continuare a fare le sue critiche fastidiose.

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Da quando venne completato l’acquedotto in questo sito c’è sempre stata una fontana.
Nel 1453 papa Nicolò V incaricò Leon Battista Alberti di ripristinare la via dell’acqua. Nel 1629 Urbano VIII commissionò al Bernini il progetto di una nuova fontana, che però non venne mai realizzata.
Nel 1730 papa Clemente XII indisse un concorso per scegliere i migliori progetti architettonici. Vinse il concorso il progetto di Salvi e due anni dopo cominciarono i lavori.

L’ultimo restauro della fontana di Trevi risale al 2015. Costati 2,2 milioni di euro sono stati finanziati dalla casa di moda Fendi ed hanno riportato la fontana al suo antico splendore.

Tradizioni della Fontana di Trevi

La tradizione più nota è quella del lancio della monetina dentro la fontana: compiendo questo atto a occhi chiusi, voltando le spalle verso palazzo Poli, ci si propizierebbe un futuro ritorno nella città.
Non si conoscono bene le origini di questa tradizione. Forse potrebbe derivare dall’antica usanza di gettare nelle fonti sacre oboli o piccoli doni per propiziarsi la divinità locali, come per i pozzi dei desideri.

Non c’è turista che non conosca questa tradizione e che non compia questo rito.
Il Comune di Roma ha stabilito nel 2006 che tutte le monetine recuperate siano destinate alla Caritas di Roma. Sono infatti circa 3.000 gli euro che ogni giorno vengono pescati dalla fontana. Tutti coloro che se ne appropriano sono perseguiti penalmente.

Secondo un’altra tradizione, quando dalla fontana si attingeva ancora acqua da bere (e l’acqua di Trevi, che oggi si usa solo per irrigazione e per alimentare le fontane, era considerata tra le migliori di Roma, per non essere calcarea) le ragazze ne facevano bere un bicchiere al fidanzato che partiva, bicchiere che poi frantumavano in segno e augurio di fedeltà.

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La Galleria Borghese

Villa Borghese si trova appena fuori Porta Pinciana ed è qui, in questi questi meravigliosi giardini che si trova la Galleria Borghese, in cui sono custodite  le opere d’arte raccolte dal cardinale Scipione Borghese (1579-1633), il più esperto collezionista del suo tempo. Nei secoli la Galleria ha subito diversi rifacimenti e anche la collezione purtroppo non è stata conservata nella sua interezza: molta statuaria antica è stata infatti trasferita al Louvre per ordine di Napoleone nel XVIII secolo.
Altri pezzi sono stati venduti nel corso degli anni. Infine sia la collezione sia il palazzo  sono stati acquisiti dallo Stato nel 1902, anche se è visibile al pubblico solo dal 1997.

Se durante la vostra visita a Roma potete dedicarvi alla scoperta di un solo museo, la Galleria Borghese  è senz’altro un’attrazione da non tralasciare. infatti questa è spesso consideratala regina di tutte le collezioni private. Caravaggio, Bernini, Rubens, Tiziano, sono solo alcuni degli autori delle incredibili opere d’arte che potrete ammirare.

Villa Borgese è divisa in due sezioni: il Museo Borghese al piano terra, con spettacolari sculture barocche, antichi mosaici pavimentali romani e affreschi a trompe l’oeil e la Pinacoteca, situata al primo piano.

Le opere del museo di Villa Borghese da non mancare

SALA I
Ospita la scultura di Antonio Canova che ritrae Paolina Borghese distesa come la Venere Vincitrice. La posa suggestiva e il virtuosismo tecnico  sono caratteristici dello stile neoclassico del Canova.

SALA III
Custodisce il gruppo scultoreo di Apollo e Dafne realizzata dal Bernini che coglie il momento esatto in cui la ninfa si trasforma in lauro, con le dita che diventano foglie e i piedi radici, sotto lo sguardo sgomento di Apollo.

SALA IV
Qui potete ammirare la spettacolare scultura Il ratto di Proserpina, sempre realizzato dal Bernini. E’ incredibile come ha saputo rendere la mano di Plutone  che stringe con forza la coscia di Proserpina, che appare morbida come se fosse di carne vera.

Visitare Galleria Borghese a Roma: il ratto di Proserpina
SALA VIII
Questa sala è dominata dal Caravaggio. si trovano infatti esposte le opere giovanili Giovane con canestro di frutta e il Bacchino malato, Madonna dei Palafrenieri, San Giovanni Battista e Davide con la testa di Golia.

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Pinacoteca

SALA IX
E’ conservata in questa sala la Deposizione di Cristo morto di Raffaello  e i precedenti Ritratto virile e Dama con Liocorno. Si possono anche qui ammirare tra le altre opere l’Adorazione del Bambino di Fra Bartolomeo e la Madonna col Bambino del Perugino

SALA XIV
Ospita due autoritratti del Bernini

SALA XX
Qui potrete ammirare uno dei dipinti più pregevoli della collezione ovvero il capolavoro giovanile di Tiziano, Amor Sacro e Amor Profano.

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Visitare Roma in un weekend

Se avete la possibilità di trascorrere solo un weekend a Roma non disperatevi: con un buon itinerario potrete comunque tornare a casa soddisfatti avendo visto le principali attrazioni della città.

Cosa vedere a Roma quindi se il tempo stringe? Ecco qualche consiglio sulle attrazioni principali da non perdere nel vostro weekend a Roma.

1. BASILICA DI SAN PIETRO

Sorge laddove nel 324 l’imperatore Costantino fece erigere un santuario in onore di Pietro apostolo, che proprio lì venne crocifisso e sepolto.
L’aspetto di oggi si deve al progetto del Bramante, risalente al 1506. Alla sua costruzione parteciparono artisti come Raffaello, Antonio da San Gallo, Michelangelo. Gli interni, così come il colonnato sono del Bernini. La basilica rappresenta la chiesa più grande al mondo. Nessuna fotografia e nessun racconto di chi ci è stato può rendere l’impatto emotivo che suscita la vastità dell’edificio, la magnificenza delle decorazioni e delle opere d’arte che contiene. Se volete salire sulla sua strepitosa cupola vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line: salterete la coda!
E’ decisamente una delle attrazioni da non perdere durante il vostro wekkend a Roma.

2. CASTEL SANT’ANGELO

Si trova poco lontano dal Vaticano . Si tratta della fortezza papale edificata nel medioevo sui resti del mausoleo dell’imperatore Adriano. (II secolo d.c.). Non andate via dalla fortezza senza una tappa sulla Terrazza dell’Angelo, da dove si gode una spettacolare vista sulla città. Se acquistate il biglietto on line salterete la coda.

3. PIAZZA NAVONA

E’ la vetrina del centro di Roma con le sue fontane scolpite, i bellissimi palazzi barocchi e i caffè all’aperto. La piazza è sempre affollata di turisti, artisti di strada, venditori ambulanti. Piazza Navona è stata per 300 anni la sede del principale mercato della città. In questa piazza potete mettere a confronto le opere di due grandi artisti del Barocco: la fontana dei quattro Fiumi del Bernini e la Chiesa di Sant’Agnese in Agone del Borromini.

4. PANTHEON

Eretto tra il 27 e il 25 a.C. dal console Agrippa, prefetto dell’imperatore Augusto, dopo aver subito ben due incendi, nell’80 e nel 110 d.C., il tempio venne ricostruito nella forma che vediamo oggi dall’imperatore Adriano (128 d.C). Insieme al Colosseo, il Pantheon è uno dei grandi simboli di Roma e il monumento antico meglio conservato della capitale. La visita dell’edificio vi lascerà stupefatti, con la sua cupola in calcestruzzo più grande del mondo e gli interni ricoperti di marmo.

5. FONTANA DI TREVI

Immortalata  da Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel film di Fellini La dolce vita, la Fontana di Trevi è tra le attrazioni principali di Roma.
Venne iniziata da Nicola Salvi nel 1732 e completato nel 1762 da Giuseppe Pannini.
Realizzata con travertino, marmo, intonaco, stucco e metalli, rappresenta Oceano su un carro trainato da due cavalli (uno selvaggio e l’altro docile, ad indicare i diversi umori del mare) a sua volta guidati da tritoni. Non potete andare via senza averla vista e aver gettato la vostra monetina nell’acqua per potervi poi ritornare!

6. PIAZZA DI SPAGNA

Piazza di Spagna, con la scalinata di Trinità dei Monti e la fontana della Barcaccia, è una delle più famose piazze di Roma e ha da sempre rappresentato il centro della vita culturale e turistica della città di Roma. Circondata da palazzi settecenteschi ha un’eleganza indiscutibile. La scalinata è stata recentemente restaurata tornando così al suo antico splendore.

7. COLOSSEO

Simbolo della grandezza e del potere di Roma, nonchè simbolo della città stessa, l’Anfiteatro Flavio è il più famoso e imponente monumento della Roma antica e attrazione che richiama ancora, dopo duemila anni, circa 5 milioni di visitatori l’anno.
Fu fatto costruire dall’imperatore Vespasiano sui terreni del vasto complesso della Domus Aurea neroniana. I lavori iniziarono nel 72 d.c. e terminarono nell’80 d.c. sotto l’imperatore Tito.
Se decidete di visitarlo all’interno, comprate il biglietto on-line , salterete le lunghe code all’ingresso.

8. MUSEI CAPITOLINI

Costituiscono la galleria pubblica di sculture più antica del mondo. Nati ad opera di papa Sisto IV nel 1471, vennero arricchiti dai papi successivi man mano che venivano riportate alla luce nuove statue. I musei occupano il Palazzo Nuovo e il palazzo dei Conservatori che si trovano entrambi sulla piazza del Campidoglio. Sicuramente da mettere nell’itinerario del vostro weekend a Roma.

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Roma segreta

C’è una Roma che è sconosciuta alla maggior parte di chi viene a visitare la capitale e si concentra sulle attrazioni principali, seguendo gli itinerari canonici: è la Roma segreta.

Una città che nasconde gemme architettoniche, luoghi incantevoli, dipinti stupefacenti, che valgono la pena di essere visti tanto quanto il Colosseo, la Fontana di Trevi o le altre opere d’arte che hanno reso la Città Eterna famosa nel mondo.

Di posti nascosti c’è ne sono davvero moltissimi, ma noi ci focalizziamo solo su alcuni, che, non abbiamo dubbi, vi piaceranno. Sono curiosità da vedere a Roma, che renderanno più affascinante la vostra visita nella capitale.
Qui di seguito vi lasciamo quindi una piccola lista di 10 luoghi poco frequentati che potete inserire nell’itinerario della vostra vacanza  e dove potrete sbizzarrirvi a scattare le vostre fotografie di Roma.

Roma segreta,10 posti da scoprire

1. Buco della serratura priorato di Malta

Permette di godere di uno degli scorci più belli di Roma e si trova tra il Giardino degli Aranci e la villa del Priorato di Malta (quindi sulla parte più alta del colle Aventino), in zona Circo Massimo
Se guardate dal buco della serratura del grosso portone del priorato rimarrete stupiti e affascinati: si ha una prospettiva del tutto inusuale della Cupola di San Pietro.

Questa infatti appare in fondo al viale dei Giardini dell’Ordine, costeggiato da alberi, rimanendone così inquadrata. La cosa incredibile e che vi sembrerà molto più vicina di quello che in effetti è.
Molto probabilmente questo fatto non è una casualità ma un’idea dell’architetto Giovanni Battista Piranesi  che nel 1765 venne incaricato di ristrutturare l’ingresso. Questi realizzò una bella piazzetta seguendo lo stile Rococò.

Un fatto molto curioso e interessante è che osservando dal buco della serratura del portone di ingresso si può vedere in perfetta prospettiva due Stati: quello italiano con l’Aventino, dove si trova la Villa a Roma e lo Stato della Città del Vaticano con la cupola di San Pietro.

Il momento ideali per ammirare questo luogo segreto di Roma è sicuramente il tramonto quando i colori caldi del sole che scende sull’orizzonte esaltano la bellezza, oppure di notte quando la cupola appare ancora più magica.

Attrazioni nelle vicinanze: Giardino degli aranci, Piramide di Caio Cestio, Roseto Comunale, Cimitero Acattolico

Come arrivare
Scendete alla fermata della metropolitana Circo Massimo. Giungerete a destinazione con una passeggiata di circa 10 minuti/un quarto d’ora. 
La strada più veloce è passare da piazzale Ugo la Malfa, poi da via di Valle Murcia da cui si prende via di Valle Murcia. Andando sempre dritti raggiungerete la vostra meta.

 

2. Il Passetto di Borgo

Si trova dietro Castel Sant’Angelo e si tratta di un passaggio pedonale che collega Palazzo Apostolico alla fortezza papale. Venne costruito con lo scopo di permettere al pontefice di rifugiarsi in quest’ultima in caso di pericolo e allo stesso tempo avere un baluardo che permettesse un miglior controllo del Rione e  reprimere eventuali sommosse.
Altra funzione del passetto era portare nelle segrete di Castel Sant’Angelo prigionieri di rilievo di cui non bisognava far sapere  né la permanenza né la reclusione nelle carceri del papa.
In romanesco viene chiamato “Coridore de Borgo“.

Il passetto assolse la su funzione due volte: Nel 1494 quando permise a papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) di rifugiarsi a Castello durante l’invasione di Roma delle milizie di Carlo VIII di Francia;
e nel 1527 quando papa Clemente VII (Giulio de’ Medici) trovò riparo a Castel Sant’Angelo durante il Sacco di Roma ad opera lanzichenecchi di Carlo V. Questa fu l’ultima grande impresa legata al Passetto, che con la fine del Cinquecento perse la sua funzione difensiva. 
Il passetto è visitabile solo con visita guidate.

Attrazioni nelle vicinanze:  Castel sant’Angelo, Basilica di San Pietro, Piazza Navona, Museo dell’Ara Pacis

Come arrivare: Prendete la linea A della metro e scendete alla fermata Ottaviano. Raggiungerete il Passetto in 15/20 minuti a piedi.

 

3. Quartiere Coppedé

Un altro luogo della Roma segreta da non perdere è il Quartiere Coppedé.
Prende il nome dall’architetto Gino Coppedè che lo progettò nel 1915, ispirandosi allo stile dell’architetto  catalano Antoni Gaudì, suo contemporaneo. Caratterizzano infatti il quartiere, (che venne completato nel 1927, quando Coppedè era già morto), l’uso di archi, curve e mosaici in stile Art Nouveau, molto in uso nei primi anni del XX secolo. Oltre ad elementi barocchi e, in alcuni casi, di stile medievale.
In realtà non si tratta di un vero e proprio quartiere, ma di un complesso di edifici che si trova nel quartiere Trieste, zona Nomentana, tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento, e che si sviluppa intorno ad un nucleo centrale, Piazza Mincio.

Su questa piazza, circondata da case, ambasciate e una scuola, confluiscono cinque strade. Al centro si trova la Fontana delle Rane, che fonda Art Nuveau e Art Deco. Bellissimo anche Palazzo Ragno, che deve il suo nome al grosso ragno che tesse la sua ragnatela posto sulla vetrata sopra la porta principale.
L’entrate principale si trova su  Via Dora, alla convergenza tra Via Tagliamento e Via Arno, Un arco a due piani, molto elaborato, con alla sommità una terrazza piena di verde collega due edifici chiamati “degli ambasciatori”.
Soffermatevi, tra le altre cose, ad ammirare lo splendido lampadario  che pende da sotto l’arco. 

Su Piazza Mincio si affaccia anche un gruppo di tre edifici chiamato il Villino delle Fate
Lo caratterizzano infatti torri, torrette e archi pilastri in legno, balconi in ferro battuto e colonne in marmo.
Queste architetture omaggiano Firenze, Venezia e Roma, attraverso simboli e personaggi che rimandano alle tre città.
Circonda il tutto un giardino molto bello, all’interno del quale si trovano sculture e affreschi che rappresentano Dante Alighieri.

Il momento più bello per andare al Quartiere Coppedé è al tramonto, quando la luce calda del sole esalta ancora di più il colore ambra delle costruzioni e le loro decorazioni.

Attrazioni nelle vicinanze: Galleria Borghese, Villa Torlonia, MACRO (Museo dell’Arte Contemporanea)

Come arrivare: Prendete la linea B della metro e scendete alla fermata Policlinico. Poi incamminatevi su Viale Regina Margherita verso via Nomentana.

 

4. Palazzo Zuccari

Il nostro elenco dei posti della Roma segreta da non perdere continua con un edificio tutto particolare: Palazzo Zuccari.
Si trova in cima alla Scalinata che conduce da piazza di spagna a Trinità dei Monti, tra Via Sistina e Via Gregoriana.

Ideato nel 1590 dal pittore Federico Zuccari, grande esponente del manierismo italiano, come sua casa e studio, venne realizzato sui resti degli antichi giardini di Lucullo. L’artista volle che la costruzione rispecchiasse la sua indole bizzarra e creativa. Così fu, e così è ancora adesso, anche dopo le modifiche e gli ampliamenti avvenuti nel corso del tempo di quelli che erano gli originali tre corpi separati: lo studio, il giardino e l’abitazione privata.
Nel 1702 fu dato in affitto alla Regina di Polonia Maria Casimira che ne modificò la facciata principale che à su Trinità dei Monti, affidando all’architetto Filippo Juvarra la costruzione di un un portico a 6 colonne in stile rococò.
Palazzo Zuccari divenne il fulcro della cultura della Roma del Settecento e anche successivamente non cessò di essere una dimora per artisti in cui visse, tra gli altri, Winckelmann.
Nel 1756 una parte del complesso fu ceduta ai fratelli delle Scuole Cristiane che l’adibirono a scuola.

Nel 1904 acquistò il palazzo Henriette Hertz, che lo modificò ulteriormente costruendo al posto del giardino un edificio a tre piani.
Dal 1913, ospita la  Bibliotheca Hertziana (a cui si accede dal grande portone di ingresso), che rappresenta uno dei maggiori centri di studi al mondo sull’arte italiana.
Nel 2013 è stato ufficialmente inaugurato il nuovo edificio della biblioteca progettato da Juan Navarro Baldeweg e l’ambiente centrale dove si trova parte della biblioteca è stato interamente svuotato e ricostruito. L’ala sinistra invece mantiene parte della struttura originaria, con il soffitto affrescato proprio dallo stesso Zuccari.

La particolarità che vi colpirà di più sarà sicuramente il grande portone e le finestre che si affacciano su via Gregoriana: rappresentano infatti un volto mostruoso con la bocca spalancata. Per questo il palazzo viene chiamato anche La Casa dei Mostri.
L’intento dell’artista era infatti quello di spaventare il visitatore si sarebbe intimorito e avrebbe quindi esitato ad entrare nel palazzo. Una volta varcata la soglia però, sarebbe stato sopraffatto dalla grande meraviglia del giardino e degli interni.

Attrazioni nelle vicinanze: Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, Pantheon

Come arrivare: Prendete la linea A della metropolitana e scendete alla fermata Spagna.


5.  Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Un altro capolavoro della Roma segreta che non dovete perdervi è il grandioso affresco che decora il soffitto della navata di questo edificio gesuita, costruito nel 1626 come chiesa del Collegio Romano, istituito da Sant’Ignazio di Loyola. 
Il dipinto “sfonda” il soffitto, dando l’incredibile illusione che ci una una cupola e lo spazio sia infinito, quando invece la copertura é piatta.
L’intento dell’autore, Andrea Pozzo, come quello degli artisti del Seicento, era quello di creare un effetto di stupore e meraviglia per chi vi accedeva.
E quando entrerete, proverete anche voi questa vertiginosa illusione della volta affrescata con al centro la Gloria di Sant’Ignazio di Loyola, dove una massa di figure fluttua verso l’azzurro del cielo oltre una serie di colonne archi e trabeazioni. Al centro è raffigurato Sant’Ignazio che ascende al cielo sotto lo sguardo del Cristo.

Per godere di questa strepitosa meraviglia larga ben 13 metri per 6, dovrete andare verso l’altare, dove si incontra un tondo di dorato nel marmo del pavimento, e alzare lo sguardo.
La cupola poi svanisce, progressivamente, andando verso il presbiterio.

Attrazioni nelle vicinanze: Pantheon, Galleria Doria Panphilj, Campidoglio, Musei Capitolini

Come arrivare: Prendete la linea A della metropolitana e scendete alla fermata Spagna. Da qui raggiungerete la vostra destinazione con una passeggiata di poco più di 10 minuti.

 

6. Cripta dei Cappuccini

La trovate all’interno dei sotterranei della chiesa dell’Immacolata Concezione situata nella famosa  Via Veneto, a pochi passi dalla fontana del Tritone del Bernini e da piazza Barberini, nel pieno centro di Roma.
La Chiesa, meglio nota Chiesa dei Cappuccini, venne fatta edificare da Papa Urbano VIII in onore di suo fratello Antonio Barberini, che apparteneva proprio a questo ordine monastico.
E’ un luogo inquietante ma allo stesso tempo affascinante per l’originalità delle decorazioni, tutte eseguite con ossa umane, opera di un artista di cui non si conosce l’identità.

Se siete sensibili o vi impressionate facilmente forse non è un posto che fa per voi, diversamente è un luogo segreto di Roma che val la pena visitare. Non lascia indifferenti e fa riflettere sulla vita e sulla morte.

L’ingresso è preceduto dal memento mori (in latino “ricordati che devi morire”) “Quello che voi siete noi eravamo, quello che noi siamo voi sarete”, e porta ad un lungo corridoio sulle quali si affacciano 5 piccole cappelle decorate con le ossa di 4000 frati cappuccini vissuti nel convento nell’arco di circa 300 anni, tra 1528 ed il 1870,m raccolte dal vecchio cimitero dell’Ordine, che si trovava nei pressi del Quirinale.
Ogni cappella è caratterizzata dall’uso prevalente di un osso in particolare, da cui alcune traggono il nome: Cappella delle Tibie, dei Bacini, dei Teschi. A queste si aggiungono le cappelle dei Tre Scheletri e della Resurrezione.
Le decorazioni ripropongono simboli legati alla morte come clessidre, orologi e farfalle. Dal soffitto pendono lampadari fatti con falangi e coccigi, mentre alle pareti sono ammassate migliaia di tibie, femori e teschi che creano nicchie e strutture architettoniche che ospitano scheletri vestiti con il saio.
La scelta di queste decorazioni è finalizzata ad esorcizzare la morte e porre l’accento sul fatto che il corpo non è altro che il contenitore dell’anima al quale sopravvive.  Proprio per questo il contenitore si può riutilizzare per un altro scopo.

Attrazioni nelle vicinanze: Pantheon, Piazza Navona, Fontana di Trevi

Come arrivare: Prendete la linea A della metropolitana e scendete alla fermata Spagna situata che dista dalla chiesa circa 8 minuti a piedi. 

 

7. Il Colosseo Quadrato

Se avete a deciso di fare una visita a Roma in 4 giorni o di visitare Roma in 5 giorni, avrete tempo a sufficienza per pensare di inserire nel vostro itinerario anche una tappa per vedere quest’attrazione particolare della Roma segreta.

Il Colosseo Quadrato, come viene chiamato il Palazzo della Civiltà Italiana, si trova nel quartiere EUR e fu voluto da Mussolini, che  fece iniziare i lavori nel 1938 e lo inaugurò incompleto nel 1940.
I lavori proseguirono fino al 1943 per poi interrompersi a causa della Seconda Guerra Mondiale. In seguito l’edificio venne abbandonato e i lavori ripresero solamente nel Dopoguerra.
Il Colosseo Quadrato faceva parte di quei palazzi che, in occasione dell’Esposizione Universale Roma 1942, avrebbero dovuto rappresentare il vigore e la forza del Fascismo e l’Italia in generale.
Alto 60 metri, con una base di 58, è completamente costruito in cemento armato ricoperto di travertino bianco, che colpito dai raggi del sole diventa abbagliante. Consta di 6 piani e conta 54 arcate per lato.
Sotto glia archi trovano posto 28 statue imponenti (6 per le facciate verso viale della Civiltà del Lavoro e la scalinata, e 8 nelle altre due facciate).
Ogni statua rappresenta una virtù del popolo italiano (musica, pittura, poesia, filosofia, commercio e agricoltura, solo per citarne alcune).

Sul frontone invece spicca un’iscrizione tratta da un discorso che Mussolini tenne nel 1935: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”.
L’edificio, che i romani oggi chiamano anche Palazzo Gruviera.
La piena gestione del palazzo venne ripresa dell’EUR nel 1980, ma salvo poche iniziative, rimase di fatto inutilizzato.
Tra il 2008 e il 2010 subì interventi di restauro, Nel 2013 EUR ha stipulò un accordo con la casa di moda Fendi che ne affidava la gestione a quest’ultima fino al 2028.
Nel 2015 la casa si moda ha trasferito qui la sua sede.

Attrazioni nelle vicinanze: Laghetto dell’Eur

Come arrivare: Prendete la linea B e scendete alla fermata Eur Magliana per poi  incamminarvi su viale di Val Fiorita per 10 minuti. Oppure scendete alla fermata Eur Palasport e proseguite su Viale Beethoven per circa 15 minuti.

8. Casina delle civette

Altra piccola gemma della Roma segreta, si trova all’interno del parco di villa Torlonia, nel quartiere Nomentano. La villa in origine era proprietà della famiglia Pamphilj, era una delle molteplici tenute agricole che si trovavano lungo la via Nomentana.
A fine del Settecento venne ceduta a Giovanni Torlonia, un banchiere, che la trasformò in una sfarzosa residenza  che  comprendeva il Casino Nobile, del Casino dei Principi e delle Scuderie.

Nel 1832, l’erede di Giovanni, Alessandro, edificò altri fabbricati e, in seguito, trasformò completamente la sezione sud della villa, secondo lo stile dei giardini romantici all’inglese. Previde quindi viali irregolari, laghetti, piante esotiche, e fece costruire edifici e arredi dal gusto non comune, tra cui la Capanna  Svizzera (1842), dall’aspetto di un rifugio di montagna. Era collocata ai bordi del parco e nascosta da una collinetta artificiale, e fungeva da luogo di distrazione rispetto alla ufficialità dell’abitazione principale.

Questa divenne poi la residenza del nuovo erede, Giovanni Torlonia Jr fino al 1938, anno in cui morì. Giovanni, a partire dal 1908 iniziò ad apportare tutta una serie di trasformazioni e aggiunte che la trasformarono la nella particolarissima Casina delle civette.  Questa deve il suo nome dalle civette che decorano le vetrate (quelle di questo edificio sono la massima espressione dello stile Liberty a Roma) e dalle decorazioni che riportano il disegno di questo animale in diversi posti della casina.
L’edificio è decisamente eclettico e coniuga linee classiche, medievali (logge, porticati, torrette) e tanto stile Liberty nelle decorazioni esterne ed interne ( dove trovano luogo ferro battuto, boiserie, mosaici, maioliche, dipinti murali, vetrate colorate….tante!)
Quando entrerete vi troverete in un mondo pieno di animali fantastici, creature misteriose e simboli esoterici. Il proprietario era infatti appassionato di esoterismo.

Attrazioni nelle vicinanze: Villa Torlonia, Villa Borgese, Galleria Borghese

Come arrivare: Prendete la linea B della metro e scendete alla fermata Policlinico e proseguite a piedi. Arriverete in circa 10 minuti. Oppure potete scendere alla fermata Bologna, facendo poi una passeggiata di meno di un quarto d’ora.

 

9. Galleria Sciarra

Vero e proprio gioiello Liberty romano, è un’altra curiosità da vedere a Roma che val la pena visitare.
Si trova vicinissimo alla Fontana di Trevi (a soli 2 minuti a piedi!) e alla centralissima via del Corso. 
Il bellissimo passaggio pedonale coperto è incorniciato nel Palazzo Sciarra Colonna di Carbognano, e venne costruito (tra il 1885 e il 1888) con la funzione di collegare tutte le aree in possedimento del Principe Maffeo Barberini-Colonna di Sciarra proprietario dell’edificio: la sua abitazione, la sede del quotidiano “La Tribuna”, che aveva fondato e che dirigeva,  quella della rivista “Cronaca Bizantina, il teatro Quirino.
Oggi la galleria, che è un passaggio privato ma aperto al pubblico in orario d’ufficio e che collega Via Marco Minghetti (una traversa di Via del Corso) con Piazza dell’Oratorio, rappresenta un esempio di un iniziale stile Liberty della Roma di fine secolo.

Il tema dominante della bellissima decorazione della galleria è l’esaltazione della donna, celebrata nella sua funzione di angelo del focolare, sposa e madre, come volevano in canoni borghesi del periodo post Unità d’Italia.
I dipinti vennero realizzati da Giuseppe Cellini, su progetto del critico letterario Giulio Salvadori, con la tecnica dell’encausto  raffigurano, nella fascia più alta della decorazione, la donna nelle virtù femminili che la identificano:  La Pudica, La Sobria, La Forte, L’Umile, La Prudente, La Paziente, La Benigna, La Signora, La Fedele, L’Amabile, La Misericordiosa, La Giusta.
Nella fascia più bassa invece sono raffigurate le scene di vita borgese di quel periodo: dalla cura del giardino, alle scene della preparazione dei pasti, ai salotti musicali.
La donna celebrata nei dipinti è Carolina Colonna Sciarra, madre del principe Maffeo. Nelle decorazioni vengono riproposte più volte le iniziali della principessa CCS (Carolina Colonna Sciarra), negli scudi che ripropongono gli stemmi delle due famiglie Barberini e Colonna.

Attrazioni nelle vicinanze: Fontana di Trevi, Pantheon, Piazza Navona, Piazza di Spagna

Come arrivare: Prendete la linea B della metro e scendete alla fermata Repubblica o alla  fermata Cavour.

 

10. Arco dei Banchi

Se siete nella Capitale e avete voglia di vedere qualcosa fuori dagli itinerari soliti, potete optare per l’arco dei Banchi, in pieno centro.
Questo piccolo tesoro della Roma segreta si trova infatti a pochissimi passi da Castel San’Angelo e collega l’attuale via del Banco di Santo Spirito (originariamente si chiamava via dei Banchi) con  via Paola.

Sulla prima strada, che era di passaggio per entrare in Vaticano, nel XV secolo aveva aperto il suo Banco  Agostino Chigi, il banchiere più famoso di Roma, che aveva la sua abitazione attigua alla sua attività. In questa zona infatti svolgevano i loro affari negozianti, notai, mercanti di ogni genere. La casa di 
Agostino era edificata sulla sinistra di chi entrava nella corte e, inglobando l’arco, si affacciava sulla via dei Banchi.
La volta dell’arco riproduce un cielo stellato, di colore blu intenso che dona all’ambiente un’atmosfera serena, a cui contribuisce anche la presenza di un dipinto ad olio risalente all’Ottocento raffigurante la Madonna. Questo quadro fu posto in sostituzione di  una scultura lignea, sempre della Vergine, risalente al 1500, molto venerata ma che venne tolta e non se ne seppe più niente.

All’ingresso dell’arco, in basso, sulla sinistra, è collocata una lapide che reca un’iscrizione in ricordo della terribile piena del Tevere verificatasi nel 1227. Rappresenta la più antica testimonianza delle esondazioni tiberine. il livello raggiunto dall’acqua è segnato dal un’incisione che divide l’epigrafe in due parti. 
L’iscrizione in origine si trovava sulla facciata della chiesa dei Ss. Celso e Giuliano, situata proprio lì vicino,  distrutta e ricostruita due volte proprio a seguito delle piene.

Il testo della lapide recita così : “Qui arrivò il Tevere, ma torbido; di qui sollecitamente si ritirò / l’anno del Signore 1277, nella sesta indizione, il settimo giorno del mese di novembre; la chiesa era vacante”. 
La chiesa era vuota perchè Giovanni XXI era morto e ancora non era ancora salito al soglio pontificio il suo successore Niccolò III.

Attrazioni nelle vicinanze: Musei Vaticani, Basilica di San Pietro, Castel Sant’Angelo.

Come arrivare: Prendete la linea A della metro e scendete alla fermata Ottaviano. Arriverete all’Arco dei banchi con una passeggiata di 20 minuti.

Parole chiave: Roma segreta, visitare Roma in 5 giorni, visitare Roma in 4 giorni, itinerari, posti instagrammabili a Roma

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Visitare Roma in 2 giorni con la pioggia

Se vi trovate a visitare Roma in 2 giorni con la pioggia non disperate: per fortuna la città eterna offre un gran numero di cose da fare e da vedere anche al chiuso.
Troverete senz’altro il modo di salvare la vostra vacanza e ritornare a casa comunque soddisfatti della visita.

Qui di seguito trovate i nostri consigli per sapere cosa fare qualora vi tocchi visitare Roma quando piove.

1. Visitare un museo

Una delle cose da fare a Roma in 2 giorni con la pioggia è senza dubbio visitare un museo e non avete che l’imbarazzo della scelta. Ecco i più importanti:

Musei Vaticani
Visitare Roma in 2 giorni con la pioggia: i Musei Vaticani

Con 7 km di superficie espositiva e più capolavori di quanti ne posseggano tanti piccoli stati, i musei possono vantare una delle più grandi collezioni d’arte del mondo. QUI PER I BIGLIETTI!

Musei Capitolini

E’ il più antico museo pubblico del mondo. Punto focale della collezione è la statuaria antica, ma trovate anche molti capolavori di grandi pittori italiani e fiamminghi. E’ compreso nel Roma Pass

PALAZZO E GALLERIA DORIA PANPHILJ

Contiene una delle più ricche collezioni d’arte private di Roma. La galleria è costituita da dieci sale, disposte cronologicamente e piene di dipinti dal pavimento al soffitto. Da non perdere la Salomè con la testa del Battista di Tiziano e Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio e ancora il ritratto di Innocenzo X di Velàsquez. BIGLIETTI

2. Entrare nel Pantheon

Entrare nel Pantheon quando a Roma piove è tra le cose da fare sicuramente

Un cosa simpatica da fare quando a Roma piove è andare a verificare di persona se è vero il fatto che la pioggia non entra.
(Questo in realtà capita perchè  l’apertura del Pantheon crea un “effetto camino” cioè una corrente d’aria ascensionale che porta alla frantumazione delle gocce d’acqua. Così, anche quando piove forte, si ha la sensazione è che all’interno piova meno. Il fatto poi che siano presenti i fori di drenaggio sia centrali che laterali sul pavimento per impedire la formazione di pozzanghere sul pavimento, rafforza questa sensazione)

3. Un giro sui bus Turistici

Roma quando piove: la bellezza di un giro sui bus turistici

Un giro sui bus turistici può essere una buona idea se siete a Visitare Roma in 2 giorni con la pioggia. Avrete la possibilità di vedere tutte le principali attrazioni della città comodamente seduti e all’asciutto!

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4. Bere un caffè da Sant’Eustachio

Caffè macchiato

Guardare Roma sotto la pioggia gustando un buon caffè al Bar Sant’Eustachio, che serve a detta di molti il miglior caffè di Roma, sarà senz’altro una bella sensazione. Potete andarci dopo essere stati al Pantheon, se vi va.

5. Visitare le Catacombe di San Callisto Tra le cose da vedere a Roma in 2 giorni con la pioggia ci sono le catacombe di San Callisto.

Andare a vedere le Catacombe può risolvere il problema di cosa fare se vi trovare a visitare Roma in 2 giorni con la pioggia. Le catacombe di San Callisto sono le più estese e le più visitate. Scavate alla fine del II secolo su un terreno privato, divennero il cimitero ufficiale della Chiesa romana appena istituita. Qui sono stati trovati i sepolcri di circa 500.000 persone e le tombe di 7 papi martirizzati nel III secolo, oltre ad affreschi e iscrizioni in greco e latino.

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