Quali potrebbero essere le cose da vedere a Roma in 5 giorni? Ve lo starete sicuramente chiedendo se siete alle prese con l’organizzazione di una vacanza nella Città Eterna.
La risposta, va da sè parlando di una delle mete più gettonate d’Italia, senza dubbio é: parecchie!
Musei, monumenti, palazzi, piazze, giardini….l’elenco delle cose da visitare sarebbe molto molto lungo. Noi però ci focalizziamo solo su alcune e vi suggeriamo 5 delle attrazioni principali di Roma che merita davvero vedere.
Il nostro suggerimento e quello di arrivare già con i biglietti on line prenotati. Eviterete le lunghe code e potrete cominciare subito la visita, risparmiando tempo prezioso e fatica.
Cose da vedere a Roma in 5 giorni
1. IL COLOSSEO
Uno dei monumenti più interessanti ed emozionanti della Roma antica, il Colosseo è l’attrazione più visitata della città. Dal 2007 è annoverato tra le sette nuove meraviglie del mondo insieme alla Grande muraglia cinese, l’antica città di Petra in Giordania, la statua del Cristo Redentore a Rio in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, le piramidi di Chichén Itzà in Messico e il Taj Mahal in India.
Le sue dimensioni sono spettacolari (si tratta dell’anfiteatro romano più grande del mondo!) e i numeri parlano da soli: 527 metri di perimetro, 48 metri di altezza (in origine erano 53), 240 montanti a sostegno del velario, 80 gli ingressi per gli spettatori.
- Le mura esterne un tempo erano interamente ricoperte di travertino.
Sono divise su tre livelli di archi inquadrati da paraste (pilastri inglobati nella parete) con capitelli tuscanici (livello più basso), ionici (livello intermedio) e corinzi (livello più alto).
Le arcate del livello intermedio e di quello più alto erano abbellite con delle statue, mentre la parte più alta, che presenta finestre e lesene corinzie è caratterizzata dai supporti per i montanti che dovevano sostenere il velario, un enorme tendone di tessuto che ricopriva l’arena.
Al piano terra ci sono gli ingressi ad arco (vomitoria), che permettevano agli spettatori di entrare e sedersi in pochi minuti.
- Un tempo aveva un pavimento di legno ricoperto di sabbia per permettere ai gladiatori di non scivolare e al sangue di essere assorbito.
L’arena poteva anche venire allagata in occasione delle battaglie navali (naumachie). Grazie ad alcune botole si accedeva agli ambienti e ai passaggi sotterranei che costituivano l’ipogeo. - La cavea, l’area riservata agli spettatori era suddivisa in tre parti: i senatori sedevano nelle file più in basso, i cittadini ricchi in quelle di mezzo e la plebe in quelle in alto. Le donne, ad eccezione delle vestali, erano relegate nei settori in cima.
Come al giorno d’oggi gli spettatori avevano un biglietto numerato che indicava un posto a sedere in una zona precisa.
Davanti alle file dei posti a sedere si trovava una larga terrazza (il podium), dove prendeva posto l’imperatore, i senatori e le personalità di riguardo.
I sotterranei si estendevano sotto tutta la struttura. Qui venivano immagazzinate le scenografie. In questo stesso luogo e venivano costruite le scenografie per le battaglie navali che erano poi issate con un complesso sistema di carrucole. I gladiatori raggiungevano l’ipogeo direttamente dalla schola adiacente, mentre gli animali feroci venivano fatti arrivare dal monte Celio, dove c’era uno “zoo”, in cui le bestie erano rinchiuse in gabbie costruite nelle muratura. Di qui gli animali venivano fatti arrivare al Colosseo con un montacarichi.
Orari
chiuso 25 dicembre e 1 gennaio.
dal 27 marzo al 31 agosto: 9.00 – 19:15
dal 1° settembre al 30 settembre: 9.00 – 19.00
dal 1° al 30 ottobre: 9.00 – 18.30
dal 31 ottobre al 31 dicembre: 9.00 – 16.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Come raggiungere il Colosseo: Linea B della metropolitana fermata Colosseo; bus n. 51, 75, 81, 85, 87, 118; tram n. 3
Se arrivate in treno alla stazione Termini potete raggiungerlo con la linea B della metropolitana oppure con l’autobus n. 75
Attrazioni nelle vicinanze: Colonna traiana, Arco di Costantino, Vittoriano (QUI per i biglietti!), Campidoglio
2. Musei Vaticani
Qualunque sia la durata del vostro soggiorno a Roma, non potete non andare ai Musei Vaticani. Anche chi non è troppo appassionato difficilmente rimarrebbe indifferente alla quantità di incredibili opere d’arte contenute in questo posto.
Si trovano nel Palazzo Apostolico Vaticano e rappresentano una delle collezioni d’arte più grandi del mondo. Raffello, Leonardo, Tiziano, Caravaggio, sono solo alcuni degli artisti di cui potrete ammirare le meravigliose opere.
Per la visita mettete in conto almeno un paio d’ore, 3 se utilizzate un’audioguida. il consiglio che vi siamo è quello di scegliere già le sezioni che volete vedere. Non mettete in conto di visitare tutto in una volta, pensate che si è stimato che per visitarli tutti ci vorrebbero diversi anni!
Sicuramente quello che vi consigliamo è di dare la precendenza a:
1. Le Stanze di Raffaello
2. Il Museo Pio Clementino (per estasiarvi davanti al Laocoonte e l’Apollo del Belvedere)
3. La Pinacoteca Vaticana(non perdetevi la Trasfigurazione di Raffaello)
4. Galleria delle Carte Geografiche
5. e ovviamente alla strepitosa Cappella Sistina (qui per assicurarvi l’ingresso prioritario)
Vi ricordiamo che i musei sono attrezzati per i disabili e, previa prenotazione, sono disponibili gratuitamente le sedie a rotelle (su richiesta direttamente presso lo sportello “permessi speciali”).
E’ inoltre consentito l’ingresso con i passeggini.
Orari
Fino al 31 dicembre 8.30-18.30 (ultimo ingresso alle 16.30)
dal 3 gennaio: da lunedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 16.00) – ogni ultima domenica del mese dalle 9.00 alle 14.00 (ultimo ingresso alle 12.30)
Come raggiungere i Musei Vaticani
1. In metro: partendo dalla Stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.
2. In bus: davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento, distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 32, 81 e 982.
3. In macchina: potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.
4. In treno : arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano circa dieci minuti a piedi.
5. In aereo: se arrivate a Roma in aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .
Attrazioni nelle vicinanze: Castel sant’Angelo, Piazza Navona, Campo dei Fiori
3. BASILICA DI SAN PIETRO
Tra le cose da vedere a Roma in 5 giorni c’è senza dubbio la strepitosa Basilica di San Pietro. Con la sua meravigliosa cupola, la genialità dell’edificio e i tantissimi capolavori custoditi al suo interno, è la più grande e ricca chiesa al mondo. Proprio per questo le code di visitatori che attendono di entrare per ammirarla sono perennemente lunghissime. Vi suggeriamo perciò di arrivare avendo già acquistato il biglietto online.
Una raccomandazione: vestitevi con abiti consoni alla sacralità del luogo, altrimenti non potrete entrare. Non sono ammessi pantaloncini, gonne corte e canottiere.
Una volta entrati non potrete rimanere indifferenti all’incredibile quantità di opere d’arte che troverete, prime fra tutti la Pietà di Michelangelo (si trova subito all’inizio in una cappella dietro ad un vetro antiproiettile. Realizzata da Michelangelo nel 1499 a soli 25 anni, è la sola opera che reca la sua firma (sulla fascia che cinge il petto di Maria) e il Baldacchino del Bernini (in stile barocco è alto 29 metri. Lo sorreggono 4 colonne tortili e realizzate con marmo proveniente dal Pantheon).
Si erge sull’altare maggiore, posto sulla tomba di San Pietro. Sotto l’altare c’è la Confessio, alla cui balaustra vengono a pregare i vescovi quando si avvicinano al papa. E’ circondato da 99 lampade sempre accese).
Ma la cosa che vi lascerà senza fiato è sicuramente la grandiosa cupola.
Ha un diametro è di 41.5 metri ed è sostenuta da sedici contrafforti con colonne binate, alternati da finestroni a timpano.
Sulla possente struttura, Giacomo della Porta, a cui passò il progetto dopo la morte di Michelangelo, fece partire i sedici spicchi di cui è composta la calotta, aperta da tre ordini di finestre.
La cupola si innalza per 119 metri ed è sorretta da 4 pilastri di pietra disposti intorno all’altare papale. I pilastri prendono il nome da quello di 4 santi, le cui reliquie sono conservate dalle statue dei santi poste in delle nicchie.
Se avete tempo vi consigliamo di provare l’esperienza di salire fino in cima. I gradini sono 551 e potrete scegliere se salirli tutti a piedi, oppure prendere l’ascensore fino più o meno metà strada, per poi continuare a piedi e salire 320 gradini.
La salita è lunga e stretta, ma una volta arrivati in cima alla cupola della Basilica di San Pietro verrete ricompensati da uno strepitoso panorama sui tetti di Roma. Potrete ammirare la città da ben 130 metri d’altezza!
L’ingresso della cupola si trova sul lato destro del portico ed è indicata da cartelli.
Orari
dal 1 ottobre al 31 marzo: dalle 7.00 alle 18.30
dal 1 aprile al 30 settembre: dalle 7.00 alle 19.00
Come raggiungere la Basilica di San Pietro: Metro: Linea della A metropolitana e scendere alla fermata Ottaviano San Pietro.
Bus: n. 190F, 40, 62, 64, 98, 982
Attrazioni nelle vicinanze: Castel sant’Angelo, Piazza Navona, Campo dei Fiori
4. Galleria Borghese
Se vi piacciono i musei, non potete mancare di inserirla tra le cose da vedere a Roma in 5 giorni.
Rappresenta la regina di tutte le collezioni private e contiene, solo per citarne alcune, opere di Caravaggio, Bernini, Botticelli, Rubens, Tiziano, raccolte dal cardinale Scipione Borghese (1579-1633), il più esperto collezionista del suo tempo.
Oltre ai dipinti il museo conserva sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché sculture dal XV al XIX secolo. In più custodisce nei suoi Depositi (visitabili solo su prenotazione) ben 260 dipinti che si trovano sopra il piano della Pinacoteca e allestiti come una quadreria.
La galleria è collocata all’interno dei giardini di Villa Borgese (il più grande parco pubblico di Roma) appena fuori Porta Pinciana. Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate che, insieme con il portico e il Salone di ingresso, costituiscono gli ambienti del Museo aperti al pubblico.
Nei secoli la Galleria ha subito diversi rifacimenti e anche la collezione purtroppo non è stata conservata nella sua interezza: molta statuaria antica è stata infatti trasferita al Louvre per ordine di Napoleone nel XVIII secolo.
Altri pezzi sono stati venduti nel corso degli anni. Infine sia la collezione sia il palazzo sono stati acquisiti dallo Stato nel 1902, anche se è visibile al pubblico solo dal 1997.
Qui di seguito vi elenchiamo le 5 opere che non dovete assolutamente perdervi quando visiterete la Galleria Borghese:
1. Apollo e Dafne: si tratta di uno dei gruppi scultorei barocchi più belli, realizzato da Gian Lorenzo Bernini, su commissione del cardinale Scipione Borghese.
Coglie il momento esatto in cui la ninfa si trasforma in lauro, con le dita che diventano foglie e i piedi radici, sotto lo sguardo sgomento di Apollo. Si trova nella Sala III.
2. Paolina Borghese: una delle sculture più belle di Antonio Canova, fu commissionata nel 1805 da Camillo Borghese, marito di Paolina.
Quest’ultima viene rappresentata distesa come la Venere Vincitrice. La posa suggestiva e il virtuosismo tecnico sono caratteristici dello stile neoclassico del Canova. La scultura è dotata di un meccanismo che consente al triclinio di ruotare, per permettere all’opera di essere ammirata da qualsiasi punto di vista. La trovate nella Sala I.
3. Il ratto di Proserpina: realizzato dal Bernini quando aveva solo 23 anni, su commissione di Scipione Borghese, rappresenta il momento culminante dell’azione. Il dio Plutone, fiero e insensibile, sta trascinando Proserpina nell’Ade.
E’ incredibile come l’artista ha saputo rendere la mano del dio che stringe con forza la coscia di Proserpina, che appare morbida come se fosse di carne vera. Potrete ammirare quest’opera (che da sola vale il viaggio) nella Sala IV
4. Giovane con canestro di frutta: dipinta dal grande Caravaggio, risale al periodo in cui lavorava presso la bottega di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino e rappresenta un giovane, in posa di tre quarti, mentre regge un canestro pieno di foglie e frutti autunnali, come mele e grappoli d’uva, dipinte con le tipiche imperfezioni della natura. Rimarrete stupefatti dalla grandissima capacità di Caravaggio di riprodurre la realtà. Il quadro è ospitato nella Sala VIII.
5. L’amor sacro e l’amor profano: è uno dei dipinti più celebri di Tiziano e di tutta l’arte italiana, Raffigura due donne sedute su una fontana, una nuda ed una vestita, che rappresentano probabilmente rispettivamente l’amor sacro e l’amor profano. Venne realizzato negli anni 1514-15 ed è un quadro molto enigmatico. Oggi si tende a privilegiare il significato matrimoniale del dipinto, ossia l’esaltazione delle qualità della perfetta sposa, qui raffigurata splendidamente vestita nella sua e al tempo stesso nuda e ardente di vero amore, quale dovrà apparire al suo sposo nel privato.
Trovate il capolavoro nella Sala XX.
Orari
dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle ore 17.45
Come raggiungere Galleria Borgese: Metro: Linea A e scendete alle fermate Flaminio o Spagna.
Bus: n. 52 e 53. Si fermano a pochi passi dalla Galleria. Oppure n. 50F, 360, 495, 63, 83, 92
Attrazioni nelle vicinanze: Piazza di Spagna, Fontana di Trevi
5. La Fontana di trevi
La quinta attrazione da inserire nell’elenco delle cose da vedere a Roma in 5 giorni è sicuramente l’iconica Fontana di Trevi. Immortalata da Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel film di Fellini “La dolce vita”, è diventata, insieme al Colosseo e al cupolone di San Pietro, uno dei simboli della Città Eterna nel mondo.
Deve il suo nome al fatto che si trova dove una volta c’era un incrocio in cui convergevano 3 vie (trivium). Qui terminava uno degli undici acquedotti che rifornivano Roma di acqua: l’acquedotto dell’Acqua Virgo, ovvero dell’acqua vergine.
Tutto il complesso scultoreo è molto grande, tanto da occupare quasi l’intera piazza.
La costruzione della Fontana di Trevi venne iniziata da Nicola Salvi nel 1732 e completata nel 1762 da Giuseppe Pannini.
Realizzata con travertino, marmo, intonaco, stucco e metalli, rappresenta Oceano su un carro trainato da due cavalli (uno selvaggio e l’altro docile, ad indicare i diversi umori del mare) a sua volta guidati da tritoni.
Sul lato orientale della fontana di Trevi c’è un grande vaso in pietra chiamato “asso di coppe” perchè richiama la carta da gioco. Si narra che durante i lavori di costruzione, un barbiere, che possedeva la sua bottega sulla piazza, continuasse a criticare il progetto di Salvi. Questi allora aggiunse il vaso così da impedire al barbiere di vedere i lavori e di continuare a fare le sue critiche fastidiose.
Scommettiamo che anche voi vi sarete chiesti che fine fanno le monetine che chiunque venga a Roma getta nella fontana a occhi chiusi e di spalle, come vuole la tradizione, nella speranza di ritornare.
La risposta è che vengono raccolte ogni giorno (il valore si aggira sui 3.000 euro quotidiani) e destinate alla Caritas di Roma. Chiunque se ne appropri viene perseguito penalmente.
Attrazioni nelle vicinanze: Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Villa Borgese, Quirinale
Consigli utili
- Indossate scarpe comode: camminerete molto e spesso su strade lastricate di sanpietrini, su cui passeggiare con i tacchi è veramente difficoltoso!
- Evitate di comprare bottigliette d’acqua ai chioschetti se non volete dar fondo al portafoglio. Roma è piena di fontanelle che si chiamano Nasoni. Sarà sufficiente perciò che vi portiate una bottiglietta da riempire tutte le volte che ne avrete bisogno.
- Vestitevi con abiti adeguati quando andate a visitare le chiese della capitale se non volete rischiare di rimanere fuori dall’edificio. Niente minigonne né spalle nude (potrete risolvere il problema mettendo in borsa un foulard da usare all’occorrenza). Vietati anche i pantaloncini troppo corti.
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