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L’Itinerario nei luoghi de I Cesaroni

Se siete anche voi tra i fan sfegatati della fiction televisiva I Cesaroni, non potete mancare di inserire nel vostro itinerario per visitare Roma in 3 giorni (ma anche in 2,3,5 o una settimana) una tappa per vedere i luoghi dove è ambientata questa fortunatissima serie TV.
Le scene in esterno hanno come set cinematografico principalmente il popolare quartiere della Garbatella, uno dei rioni più belli di Roma. Costruito nel ventennio fascista doveva essere un quartiere modello, una città giardino di case popolari. Infatti in questa zona non trovate grossi palazzi, ma villette ed edifici colorati ed immersi in un oasi di pace. Ci potete arrivare facilmente con la linea B della metropolitana scendendo alla fermata Garbatella.
Oltre al quartiere Garbatella, le altre location si trovano al Pigneto, a San Saba, al Prenestino ed in altre zone di Roma.
Eccovi quindi l’elenco dei luoghi da percorrere sulle orme de I Cesaroni.

1. La scuola frequentata da Alice e Rudi

Il liceo Ugo Foscolo è in realtà la scuola primaria Cesare Battisti, costruita nel periodo di Mussolini negli anni 30. La trovate in Piazza Damiano Sauli n. 1

2. Il bar dei Cesaroni

La Bottiglieria, il bar dei Cesaroni, condotta dal simpatico Claudio Amendola, si trova in piazza Giovanni da Triora n.6, dove c’è l’ingresso del Roma Club Garbatella, uno dei bar più famosi della Capitale.
Nel corso del tempo è diventata una meta turistica sia per gli appassionati della fiction più amata dagli italiani, sia per semplici curiosi.
Accanto al locale dei Cesaroni si trova una bella scalinata, che nella realtà è ubicata in via Giovanni da Montecorvino. Nella serie TV salendo le scale ci si ritrova nella Casa dei Cesaroni ( gli interni sono però girati a Cinecittà).

3. Il bar dove si incontrano i ragazzi

Si trova in Piazza Sant’Eurosia, uno dei luoghi più caratteristici della Garbatella.
Le attrazioni di Roma più vicine: Terme di Caracalla, Circo Massimo Colosseo

4. Casa dei Cesaroni

Nella realtà è situata nel quartiere Prenestino, in via di Villa Serventi, tra via Casilina e via Straboni, dove si trova l’officina di Max Tortora, interpretato da Ezio Masett.
Le attrazioni di Roma più vicine: San Giovanni Laterano, Basilica di Santa Maria Maggiore, Colosseo

5. Il campo da calcio

Il campo di calcio invece si trova nel quartiere Prenestino in via Gordiani n. 191. Qui nella realtà si allena la Cisco Collatino.

6. The Bostonian

Il bellissimo bar dove lavora Alex è il “Mo’mo’ Republic”, locale alla moda di Roma, situato in piazza Carlo Forlanini n.10, dietro l’omonimo ospedale, nel quartiere Portuense.

Se avete amato questa serie i luoghi dei Cesaroni sono una delle curiosità da vedere a Roma!

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La Basilica di San Pietro

La Basilica di San Pietro è una delle più grandi, ricche e spettacolari chiese al mondo. Riceve più di 20.000 visitatori al giorno, attirati dalla genialità artistica dell’edificio e dai numerosi capolavori che contiene al suo interno, primi fra tutti la Pietà di Michelangelo, il Baldacchino del Bernini e la sua strepitosa Cupola.
Qualunque sia la durata del vostro soggiorno per visitare Roma, la Basilica di San Pietro è senz’altro in cima alla lista delle cose da vedere.
Data la continua affluenza di visitatori, vi suggeriamo di procurarvi il biglietto on line. Salterete la fila e inizierete subito la visita!
N.B: vestitevi con abiti adatti alla sacralità del luogo, altrimenti non potrete entrare. Non sono ammessi pantaloncini, gonne corte e canottiere.

COME ARRIVARE
Prendete la linea A (rossa) della metropolitana e scendete alla fermata Ottaviano-San Pietro,  a circa 10 minuti a piedi dalla vostra destinazione.

1. Storia

A costruire la prima basilica fu Costantino nel IV secolo d.c., sul sito dell’Ager Vaticanus, luogo su cui sorgeva lo stadio di Nerone.
Qui dal 64 al 67 d.c. vennero martirizzati i primi cristiani tra cui San Pietro. L’edificio fu consacrato nel 326.
Venne fatta circondare da alte mura da papa Leone IV nel IX secolo, a protezione delle scorrerie saracene.
Nel 1377, al rientro dei papi da Avignone, la chiesa era in stato di abbandono.

Papa Niccolò V cercò di iniziare la ricostruzione, ma questa ripartì solamente nel 1506 con Giulio II, che affidò il progetto al Bramante.
Questi optò per una pianta a croce greca con una cupola centrale e quattro minori. Fece demolire gran parte della basilica, distruggendo affreschi e mosaici bizantini.
Alla morte del Bramante nel 1514, i lavori si fermarono e ripresero nel 1547, quando la responsabilità  del progetto passò a Michelangelo, che allora aveva 72 anni.
Egli semplificò il progetto del Bramante e ideò il disegno della cupola. Michelangelo, però, morì prima che questa fosse completata.
La portò a termine, nel 1590 Giacomo della Porta e Domenico Fontana aggiunse la lanterna finale.
Nel 1605 il progetto passò a Carlo Maderno, che modificò l’idea del Bramante a favore di una croce latina, con la navata centrale più lunga del transetto.

2. Visitare la Basilica

La facciata

Venne progettata da Carlo Maderno ed edificata tra il 1608  e il 1612. Misura 48 metri di altezza e 112.60 di lunghezza. Otto colonne alte 27 metri sorreggono un attico su cui sono collocate 13 statue in piedi rappresentanti Cristo Redentore, San Giovanni e 11 apostoli.
Il balcone centrale è conosciuto come Loggia delle Benedizioni. Da qui si annuncia il nuovo papa e da qui viene impartita la benedizioni Urbi et Orbi a Natale e Pasqua.
Ci sono 5 ingressi e la prima porta sulla destra è la Porta Santa, che viene aperta sono quando c’è un giubileo.

Interni

NAVATA DESTRA

Percorrendo la navata destra della Basilica troverete numerosi punti di interesse che vi lasceranno a bocca aperta:

1. Pietà di Michelangelo: si trova subito all’inizio in una cappella dietro ad un vetro antiproiettile. Realizzata da Michelangelo nel 1499 a soli 25 anni, è la sola opera che reca la sua firma (sulla fascia che cinge il petto di Maria).

Visitare San Pietro: la Pietà di Michelangelo

2. Disco di porfido rosso sul pavimento: collocato subito all’interno del portale principale. Qui Carlo Magno e gli altri imperatori del Sacro Romano Impero furono incoronati dal papa.

3. Monumento alla regina Cristina di Svezia: dedicato a lei perché si convertì al cristianesimo nel 1655. Si trova su un piedistallo subito dopo la Pietà.

4. Cappella del Santissimo Sacramento: in sontuoso stile barocco, in genere non è aperta ai turisti ma si può entrare per pregare.

5. Monumento a Gregorio XIII: si trova subito dopo la cappella e vicino alla Cappella Gregoriana.
Nel transetto a destra dell’ingresso principale si trovano poi il monumento a Clemente XIII e opere tra le più importanti del Canova.

BIGLIETTI BASILICA DI SAN PIETRO

NAVATA CENTRALE

La navata centrale ospita capolavori incredibili che vi riempiranno gli occhi di meraviglia:

  • Baldacchino del Bernini: in stile barocco è alto 29 metri. Lo sorreggono 4 colonne tortili e realizzate con marmo proveniente dal Pantheon.
    Si innalza sull’altare maggiore, posto sulla tomba di San Pietro.
    Sotto l’altare c’è la Confessio, alla cui balaustra vengono a pregare i vescovi quando si avvicinano al papa. E’ circondato da 99 lampade sempre accese.
    Attualmente è in fase di restauro in vista del Giubileo del 2025.

Il Baldacchino del Bernini all'interno di San pietro

  • Cupola di Michelangelo: si trova a 119 metri da terra ed è sorretta da 4 pilastri di pietra disposti intorno all’altare papale. I pilastri prendono il nome da quello di 4 santi, le cui reliquie sono conservate dalle statue dei santi poste in delle nicchie.

La Basilica di San Pietro - Interni. Visitare Roma
Sopra, i balconi sono decorati con le reliquie maggiori: la lancia di San Longino che trafisse il costato di Cristo,  il sudario di Santa Veronica, la scheggia della croce trovata da Sant’Elena e il teschio di sant’Andrea, fratello di Pietro.

  • Statua in bronzo di San Pietro: attribuita ad Arnolfo di Cambio, si trova a destra guardando l’altare.
  • Trono di San Pietro: realizzato nel 1665 dal Bernini è il punto focale della Basilica di San Pietro.

Visita alla Basilica di San Pietro: il trono

 

  • Monumento ad Urbano VIII: realizzato dal Bernini si trova a destra del trono.

NAVATA SINISTRA

Anche nella navata sinistra i capolavori non mancano di certo:

  • Cappella della Madonna della Colonna: si trova dietro il pilastro di Santa Veronica nel transetto di sinistra.
  • La tomba di San Leone Magno: risalente al 1650 è opera di Alessandro Algardi.
  • Monumento ad Alessandro VII: rappresenta l’ultima opera del Bernini per la basilica. Si trova di fronte alla tomba.
  • Cappella Clementina: prende il nome da Clemente VII che la fece decorare da Giacomo della Porta per il Giubileo del 1600.
  • Tomba di San Gregorio Magno: è situata sotto l’altare e su di essa c’è un mosaico ispirato al Miracolo di San Giorgio di Andrea Sacchi.

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  • Monumento a Leone XI: il papa, della famiglia dei de’ Medici è rappresentato quasi piegato dal peso dell’incarico.
  • Cappella del Coro: opera di Giovani Battista Ricci su disegni di Giacomo della porta. Gli stalli d’oro sono su disegno del Bernini.
  • Monumento a Innocenzo VIII: opera del Pollaiolo e copia di un monumento che si trovava nell’antica basilica.
  • Cappella della Presentazione: si trova verso la facciata e contiene due opere moderne, ovvero il monumento a Giovanni XXIII e  quello a Benedetto XVI.
  • Monumenti agli Stuart: dedicati alla moglie di Giacomo Stuart e a 3 membri della famiglia sua famiglia, pretendenti al trono, che morirono in esilio a Roma

La Cupola della basilica di San Pietro

Tra i simboli di Roma per eccellenza, venne ideata da Michelangelo, su ispirazione della cupola del Bramante di Santa Maria del Fiore a Firenze.
La cupola, il cui diametro è di 41.5 metri, è sostenuta da sedici contrafforti con colonne binate, alternati da finestroni a timpano.
Sulla possente struttura, Giacomo della Porta, a cui passò il progetto dopo la morte di Michelangelo, fece partire i sedici spicchi dicui è composta la calotta, aperta da tre ordini di finestre.

Tomba di San Pietro

Si trova nel sottosuolo della basilica, nella parte originaria. Si visita solo con visita guidata di un’ora e mezza (il costo è di 13 euro) e con prenotazione obbligatoria.
Si può accedere solo dopo aver compiuto 15 anni.  La prenotazione si può effettuare tramite richiesta scritta inviando un messaggio a scavi@fsp.va, o per fax +39 06 69873017, o direttamente in Ufficio Scavi (ingresso a sinistra del colonnato berniniano).

Grotte Vaticane

Si estendono per tutta la lunghezza della basilica e contengono le tombe di molti papi, compresa quella di papa Giovanni Paolo II. Si possono vedere anche grandi colonnati risalenti alla basilica del IV secolo.

Tesoro di San Pietro

Si accede dall’ingresso della sagrestia (metà della navata sinistra). Qui sono conservate reliquie e manufatti preziosissimi, come la Crux Vaticana del VI secolo, in bronzo e tempestata di gemme.

3. Curiosità

  • Sotto la Basilica sono sepolti ben 91 papi
  • A costruire la prima Basilica di San Pietro fu Costantino, il primo imperatore romano che abbracciò il Cristianesimo
  • L’edificio fu costruito sul luogo del martirio di San Pietro
  • Le spoglie di San Pietro furono trovate nel 1950 e sono state esposte da papa Francesco nel 2013
  • Sotto la navata centrale, a tre metri di profondità, si trovano Grotte Vaticane. Pur essendo chiamate così non sono delle vere e proprie grotte.
    In realtà si tratta dello spazio che c’è tra la vecchia basilica, costruita da Costantino, e quella nuova.

Terminata la visita alla Basilica sostate in Piazza san Pietro e godetevi l’atmosfera che questo luogo sa regalare e che, insieme ai musei Vaticani e la Cappella Sistina, rappresentano i tre gioielli della Città del Vaticano.

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Bus turistici a Roma

Un giro sui bus turistici a Roma può rivelarsi un’idea ottimale se avete in mente di visitare Roma in 3 giorni e volete vedere tutte le attrazioni che la città eterna ha da offrirvi. Potrete godervi i principali luoghi che l’hanno resa immortale comodamente seduti ascoltando le spiegazioni dell’audioguida: le chiese, i monumenti, i palazzi, le piazze e le vie di Roma non saranno più un segreto per voi. Con la formula “Hop on – Hop off”, che caratterizza i bus turistici a Roma, vi sarà possibile salire e scendere dai bus panoramici quando vorrete, in modo da poter visitare le attrazioni, fare una pausa per mangiare qualcosa o dedicarvi ad acquistare souvenir.

L’offerta di Bus turistici a Roma è vasta. Non avrete quindi nessun problema a scegliere la compagnia che fa per voi in base alle vostre esigenze.
Ecci i nostri consigli:

 CITY SIGHTSEEING ROMA

City Sightseeing Roma mette a disposizione bus panoramici per un tour della capitale con audioguida e servizio hop on hop off che vi permetterà di salire e scendere in una qualsiasi delle 8 fermate dell’itinerario quando vorrete e per il tempo che desiderate. I bus sono dotati di WIFI gratuito e il biglietto ha validità 24 o 48 ore.

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BIG BUS TOURS

Big Bus Tours offre tour panoramici su autobus aperti con audioguide. Il servizio “hop on – hop off bus” permette di salire e scendere dall’autobus tutte le volte che volete all’interno delle ore di validità del biglietto. Potrete così visitare tutte le attrazioni di Roma a seconda del vostro interesse e del tempo che avrete a disposizione. I pullmann sono dotati di aria condizionata. I biglietti elettronici vi verranno inviati direttamente sul vostro Smartphone.

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Visitare Roma – Città del Vaticano

A meno che non siate nella capitale per una sola giornata, non potete non inserire nel vostro itinerario per visitare Roma una tappa nella Città del Vaticano.
Vi consigliamo di arrivare di mattina presto (scendete alla fermata della metro Ottaviano-San Pietro), quando il flusso dei visitatori è ancora limitato.
Avrete ancora l’intero giorno davanti a voi per dedicarvi alla visita di tutte le attrazioni presenti: la Basilica di San Pietro, le Grotte Vaticane, i meravigliosi Musei Vaticani (vi conviene acquistare i biglietti on line per saltare la coda).

Nota: se volete godervi tutti i tesori del Vaticano e di Roma risparmiando tempo, tenendo d’occhio il portafoglio, potete approfittare della Omnia Vatican & Rome card . Avrete anche accesso illimitato ai trasporti pubblici e potrete usufruire di diversi sconti.

Qui di seguito vi forniamo alcune informazioni sulla Città del Vaticano per non farvi trovare impreparati:

1. Dove si trova

La Città del Vaticano si estende sulla riva destra del Tevere, in una zona dove all’origine non c’era sviluppo urbanistico.
L’Ager Vaticanus iniziò ad essere preso in considerazione solo alla fine dell’età repubblicana (I secolo A.C), quando furono realizzati ville e giardini.
Più tardi, Augusto (63a.c – 14d.c) portò a termine uno stadio per battaglie navali (naumachia) mentre Nerone (37 d.c – 68d.c.) fece realizzare un circo.
Nel circo e nei giardini di Nerone subirono il martirio molti cristiani, tra cui lo stesso San Pietro (67 d.c.).
La memoria dell’apostolo darà il via alla costruzione delle due grandiose basiliche: la prima voluta dall’imperatore Costantino nel 324, la seconda, voluta da papa Giulio II nel Rinascimento e fatta edificare sullo stesso luogo della precedente.
Accanto alla basilica, nel corso dei secoli si è sviluppata la Città del Vaticano, sede del capo della Chiesa cattolica e gelosa custode di inestimabili tesori d’arte.

2. Quando nasce

Nasce l’11 febbraio 1929, quando tra i rappresentanti della Santa sede e quelli dello Stato Italiano viene firmato, nel Palazzo Laterano, il trattato che sanciva la costituzione dello Stato della Città del Vaticano, indipendente e con precisi confini topografici.
Il trattato entrò in vigore il 7 giugno dello stesso anno.

3. Caratteristiche

La Città del Vaticano si estende su una superficie di 0,44 kmq con una popolazione di circa 836 abitanti.
Batte una propria moneta, ma per effetto dell’unione doganale e monetaria con l’Italia adotta l’Euro. Sugli otto tagli delle monete viene riportato nella faccia nazionale l’effigie del papa regnante.
Stampa propri francobolli validi per spedizioni in tutto il mondo solo però con la spedizione dalle Poste Vaticane.
Edita un proprio giornale, l‘Osservatore Romano e ha una propria emittente, Radio Vaticana, inaugurata da Guglielmo Marconi nel 1931.
La lingua ufficiale è l’Italiano, mentre il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede.
All’interno della città vaticana e degli edifici extraterritoriali il servizio d’ordine e di polizia è assolto dagli agenti di vigilanza e dalla Guardia Svizzera.

4. Il Papa

È capo dello Stato e allo stesso tempo vescovo di Roma. Gode della piena e suprema potestà giurisdizionale su tutta la Chiesa. È coadiuvato nel governo della Chiesa da un Sacro Collegio Cardinalizio e della Curia Romana.
È possibile partecipare alle udienze di Papa Francesco ogni mercoledì in Piazza San Pietro (scopri qui come fare!)

5. Le guardie svizzere pontificie

Una delle curiosità da vedere a Roma, sono un corpo armato al servizio del papato.
Questo fin dal 22 gennaio 1506, quando un gruppo di 150 mercenari elvetici entrò nello stato pontificio per mettersi al servizio di papa Giulio II.
Per diventare una guardia svizzera bisogna essere in possesso di alcuni requisiti:

  • essere di sesso maschile
  • essere obbligatoriamente di fede cattolica
  • avere la cittadinanza svizzera
  • avere un’età tra 18 e i 30 anni
  • aver prestato servizio nell’esercito svizzero
  • rimanere celibi (il matrimonio è concesso solo a chi raggiunge il grado di caporale e gradi superiori).
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Storia della Cappella Sistina

Tra le attrazioni più visitate e più note di tutta la Città del Vaticano, la Cappella Sistina è un luogo tutto da scoprire. Sono proprio i numerosi affreschi e le decorazioni ad aver reso, nel corso del tempo, la Cappella Sistina uno dei più bei capolavori dell’arte rinascimentale in Italia.

Si trova all’interno dei Musei Vaticani ed è una tappa obbligata per chi visita Roma. Come è noto le code all’ingresso dei Musei Vaticani sono sempre lunghissime. Se volete risparmiare tempo e la fatica dell’attesa vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line che vi consentirà l’accesso prioritario.

STORIA DELLA CAPPELLA SISTINA

Ma voi la conoscete la storia della Cappella Sistina? Eccovi alcune brevi informazioni

1. La Cappella Papale del 1300

Poche sono le informazioni certe della prima cappella papale che sono arrivate fino ai giorni nostri. Gli storici datano questa cappella intorno al 1368, decorata dagli artisti Giottino e Giovanni da Milano.
Negli anni successivi, nel periodo chiamato Cattività Avignonese, un susseguirsi di lotte civili e l’abbandono dei monumenti romani rovinò la cappella papale costruita in Vaticano.

2. La Cappella Palatina di Papa Sisto IV

A seguito di questi accadimenti storici, i papi del XV secolo intrapresero un ampio progetto di ricostruzione e ristrutturazione. Il primo a portare avanti quest’opera fu Martino V anche se il più ricordato, per il numero di opere restaurate, fu papa Sisto IV.
Proprio quest’ultimo pontefice, professore di teologia nelle università italiane, iniziò un grande movimento per riportare le opere romane al loro splendore. Il progetto partì nel 1471, subito dopo la sua elezione, con la ricostruzione e la decorazione della cappella palatina del Palazzo Apostolico. Per questo, la cappella prende il nome proprio da papa Sisto IV.

3. Il progetto della Cappella Sistina

L’ampio progetto della Cappella Sistina fu affidato al disegno di Baccio Pontelli e prese piede a partire dal 1473. Si cominciò distruggendo i resti fatiscenti dell’edificio precedente, mantenendo intatte le fondazioni e le basi dei muri. I muri medievali vennero mantenuti fino alla prima cornice, così come rimase intatta la pianta asimmetrica dell’edificio. La costruzione venne comunque rinforzata con un basamento e il soffitto ricoperto da nuove volte.
Gli interventi di ricostruzione veri e propri iniziarono nel 1477, vennero supervisionati dall’architetto Giovannino Dolci e durarono circa 4 anni.

4. La funzione della Cappella Sistina

Già al tempo dei papi di Avignone la Cappella palatina apostolica detta Sistina veniva utilizzata per le cerimonie della corte papale. Alle cerimonie solenni del calendario liturgico partecipavano i personaggi più importanti della città. Il collegio dei cardinali, il senatore e i conservatori romani, i diplomatici più meritevoli e personalità illustri dell’ordine monastico si riunivano presso la Cappella Apostolica per le celebrazioni.

Il pontefice pensò che, per rendere omaggio ai personaggi importanti che frequentavano la sua corte, la Cappella Sistina dovesse essere particolarmente fastosa e decorata. Per questo motivo molti tra gli artisti più rinomati dell’epoca vennero chiamati a Roma dal papa e stipularono con lui un contratto di lavoro.

5. La decorazione della Cappella Sistina

I primi interventi di decorazione degli interni della Cappella Sistina risalgono al 1481, subito dopo la fine dei lavori di ricostruzione. Il primo artista a lavorarci fu il Perugino che aveva già collaborato con il papa per l’antica basilica di San Pietro in Vaticano.
La tradizione medievale, ancora in voga negli ultimi decenni del Quattrocento, impose la scelta di decorare la volta della Cappella con un cielo stellato. Se ne occupò Piermatteo d’Amelia.

A questo punto della storia entra in scena Lorenzo de’ Medici. L’illustre personaggio fiorentino punta ad un tentativo di riconciliazione con il Vaticano, che non lo aveva appoggiato nella Congiura dei Pazzi. Propone così al papa di ricevere alla sua corte i più ammirati artisti che lavoravano a Firenze.
Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli e Cosimo Rosselli, ognuno con la propria squadra di collaboratori, partirono per Roma e si unirono agli altri artisti della corte del papa quali il Pinturicchio, Bartolomeo della Gatta e Piero di Cosimo.
Questi grandi nomi della pittura rinascimentale collaborarono e realizzarono gli affreschi che sono considerati tra i più belli di tutto il mondo.

Michelangelo a Roma

Tra i più importanti artisti dell’epoca è necessario ricordare anche Michelangelo Buonarroti. L’artista non si trovava a Roma in questo periodo, anzi se ne era andato per alcuni scandali che avevano interrotto i suoi rapporti con il papa.
Fu invece del papa Giulio II l’idea di chiamare Michelangelo per decorare la volta appena riparata dopo un cedimento che aveva compromesso il cielo stellato di d’Amelia.

L’artista rientrò a Roma nel 1508 e firmò subito un contratto per la decorazione della Cappella Sistina. In soli 4 anni Michelangelo completò la decorazione dei soffitti e delle volte di questa cappella apostolica. Inizialmente il suo dovere prevedeva la realizzazione delle figure dei 12 Apostoli, ma alla fine dei lavori si poterono contare più di 300 figure dipinte dall’artista.

Oltre agli affreschi della volta, l’opera più conosciuta di Michelangelo all’interno della Cappella Sistina è senza dubbio il Giudizio Universale, dipinto tra il 1536 e il 1541. Questo enorme affresco venne commissionato da papa Clemente VII per ricoprire la parete dietro l’altare.

Gli hotel in questa zona

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1. Dopo la morte di Michelangelo

Gli ultimi anni della vita di Michelangelo furono segnati dallo scandalo che si diffuse in Vaticano per i suoi dipinti di uomini e donne completamente nudi. La protesta fu portata avanti in particolare dal cardinale Carafa, che propose un’ampia censura sul lavoro del grande artista.
Michelangelo morì nel 1564 e fu proprio in quell’anno che venne approvata la legge di censura per i suoi affreschi. L’artista Daniele da Volterra venne quindi incaricato di coprire le nudità con alcuni indumenti. Le modifiche apportate al Giudizio Universale sono in seguito state cancellate e l’affresco osservabile oggi è il frutto di restauri che hanno riportato alla vita il prodotto originale.

2. La funzione della Cappella Sistina oggi

A partire dal 1878, e ancora ai giorni nostri, la Cappella Sistina è la sede del Conclave, l’assemblea che elegge il nuovo papa.
Con un particolare regolamento per quanto riguarda gli scrutini, il Conclave avviene solo in caso di decesso del papa o della rinuncia per motivi personali. I cardinali del consiglio si riuniscono nella Cappella Sistina e danno il via a votazioni per l’elezione del nuovo pontefice.
L’ultimo Conclave avvenuto nella Cappella Sistina è quello del 2013 che ha eletto, a seguito della rinuncia di Benedetto XVI, il cardinale Bergoglio a Papa Francesco I.

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Cosa vedere ai Musei Vaticani

Il numero delle cose da vedere ai Musei Vaticani è da capogiro: 20.000 opere d’arte. E questa è solo la cifra di quelle che sono esposte, perchè altrimenti sarebbe 70.000. Si dice infatti che per visitare tutto il complesso museale ci vorrebbero più di 12 anni!
Che dire, c’è sicuramente l’imbarazzo della scelta, sia che li visitiate per la prima volta, sia che decidiate di farli diventare la vostra meta preferita tutte le altre volte che verrete a visitare Roma.

Se fate parte di quel gruppo di persone che non ha ancora provato l’esperienza di rimanere rapito davanti ai capolavori dei Musei Vaticani, vi sarà d’aiuto la nostra piccola lista delle 5 opere d’arte che non dovete perdervi assolutamente.

Vi suggeriamo di acquistare i biglietti online, per saltare le lunghe code all’ingresso e cominciare subito la visita.

 

5 Cose da vedere ai Musei Vaticani

1. Il gruppo del Laocoonte

Si trova nel Cortile Ottagono e rappresenta Laocoonte, sacerdote Troiano di Apollo, che aveva tentato di impedire l’ingresso del cavallo di legno dentro le mura della città.  In questo modo il sacerdote avrebbe cambiato la storia e il fato e perciò venne condannato dalla dea Athena a morire con i due figli Antifane e Timbreo, sotto le spire dei due serpenti marini Porcete e Caribea.

Ritrovato nel 1506 tra le rovine delle Terme di Tito a Roma, questo eccezionale capolavoro impressionò   gli artisti rinascimentali, in particolare Michelangelo, che lo definì «un portento d’arte». L’opera influenzò tantissimo l’arte rinascimentale italiana e quella barocca un secolo più tardi.

Il Laocoonte, da visitare ai Musei Vaticani di Roma
Visitare i Musei Vaticani: il gruppo del Laocoonte

Plinio il Vecchio, potè ammirarlo nella casa dell’imperatore Tito e lo descrisse come il capolavoro di tre scultori della scuola di Rodi, Agesandro, Polidoro e Atanodoro.
Proprio per questo a lungo venne considerato un originale ellenistico. Oggi si propende a pensare che sia un’eccellente copia romana di epoca tiberiana (42-37 a.c.) di un originale bronzeo del II secolo a.c.
Questo trova conferma anche nel fatto che la statua si compone di più parti distinte, mentre Plinio la descrive come realizzata da un unico blocco di marmo.
Dopo il ritrovamento venne acquistato da papa Giulio II che lo fece esporre nel Cortile delle Statue all’interno del Giardino del Belvedere, ideato per accogliere la collezione di scultura antica del papa. Fu così che nacquero i Musei Vaticani. Insieme all’Apollo del Belvedere, fu per sempre uno dei pezzi più importanti della collezione.
Il gruppo statuario raffigura Laocoonte e i suoi due figli mentre cercano invano di liberarsi dalle spire dei due serpenti per non esserne stritolati. A chi la guarda trasmette un grande pathos. I lineamenti del suo volto sono stravolti, il suo corpo muscoloso è  in tensione. Si contrappone alla debolezza e alla fragilità dei suoi figli che chiedono impotenti aiuto. Tutto suscita empatia e commozione.
Sicuramente tra le cose da vedere ai Musei Vaticani.

 

2. L’Apollo del Belvedere

Si trova anch’esso nel Cortile Ottagono. Faceva parte della collezione che Giulio II possedeva quando era ancora cardinale e che ospitava nel suo palazzo a Santi Apostoli. 
L’opera, datata entro la metà del II secolo a.c. è una copia romana marmorea di eccellente fattura (l’autore è sconosciuto) di un bronzo originale dello scultore Leocare. Quest’ultimo era uno degli artisti che lavorarono al mausoleo di Alicarnasso e che la realizzò tra il 330 e il 320 ac.
Il Winckelman lo considerava “il più alto ideale dell’arte tra le opere che si sono conservate fino a noi”.

La scultura raffigura  Apollo, dio del sole, armato di arco, dal quale  ha appena aver scoccato una freccia per uccidere il serpente Pitone, la divinità che custodiva l’oracolo di Delfi, di cui il dio voleva impossessarsi. E’ ancora giovane, ma è già un uomo adulto, come dimostra il suo volto impassibile. Rappresenta un’immagine ideale di bellezza e giovinezza eterna. Realizzato con dimensioni poco più grandi del reale, l’Apollo del Belvedere è in posa dinamica, come se stesse camminando. Il peso poggia sulla gamba destra sostenuta dal tronco di un albero sul quale si arrampica un serpente. La gamba sinistra invece rimane indietro, leggermente flessa. E’ rappresentato con il corpo nudo e indossa dei sandali e un mantello, chiuso sulla spalla destra e appoggiato sul braccio sinistro e in parte sul dorso.

La statua che possiamo ammirare oggi non è tutta originale. Giovanni Angelo da Montorsoli, scultore e collaboratore di Michelangelo, la restaurò nel 1532 aggiungendo gli avambracci e le mani che in realtà mancavano. Il restauro venne rimosso nel 1924 per poi essere ripristinato nel 1999.


3. La scuola di Atene

Stanze di Raffaello: la Scuola di Atene

Si trova sulla parete ovest della stanza della Signatura, una delle quattro stanze all’interno dei Palazzi Apostolici e vuole celebrare la ricerca razionale, la facoltà dell’anima di conoscere il vero attraverso la filosofia e la scienza. 

Sullo sfondo di una grandiosa architettura rinascimentale ispirata al progetto di Bramante pensato per il rinnovamento della basilica paleocristiana di San Pietro, sono rappresentati, al centro, Platone e Aristotele. Il primo con le sembianze di Leonardo, punta il dito al cielo alludendo al mondo delle idee, il secondo, volgendo il palmo della mano verso terra, indica, al contrario, il principio razionalista della sua filosofia.

Entrambi sono attorniati da una schiera di filosofi, rappresentati con le sembianze di personaggi del tempo. In primo piano Eraclito (Michelangelo), Euclide (Bramante) che disegna sulla lavagna una figura geometrica, Diogene quasi sdraiato sulle gradinate, Tolomeo e Zoroastro con in mano rispettivamente il globo e la sfera celeste. Nell’opera si può ammirare anche l’autoritratto di  Raffaello, il secondo personaggio a destra con il berretto verde.

4. Il Giudizio Universale

lo potete ammirare sulla parete di fondo della Cappella Sistina. Venne dipinto 30 anni dopo gli affreschi  della volta. Il progetto, commissionato da Clemente VII e incoraggiato dal successore  Paolo II, scatenò molte polemiche sin dall’inizio. Prima perchè l’artista distrusse due affreschi del Perugino per preparare il muro. Poi quando il dipinto fu svelato, perchè la massa turbinante di 391 corpi nudi fece gridare allo scandalo. La reazione infatti fu tale che le autorità ecclesiastiche ordinarono che si coprissero le nudità. 
Al centro del dipinto c’è il Cristo con attorno, in una specie di vortice, le anime dei defunti uscite dalle tombe per affrontare il giudizio divino. I salvati salgono in cielo, mentre i dannati vengono scaraventati all’Inferno tra i demoni. A fare da corona a Gesù alcuni personaggi dell’Antico Testamento: apostoli, profeti, eroine, sibille e patriarchi. Inoltre compaiono santi, martiri e vergini. Egli, rappresentato seminudo, come un eroe classico, nell’atto di avanzare, ha lo sguardo rivolto verso destra.
Con la mano destra alzata chiama a sé i beati mentre con la mano sinistra destina i dannati alla profondità dell’Inferno. In posizione di poco inferiore a Gesù si trova la Madonna e volge lo sguardo a sinistra con espressione sofferta ma composta.
Nelle lunette sono rappresentai i simboli del martirio.

5. La Deposizione del Cristo di Caravaggio

Ultima opera della nostra lista delle cose da vedere ai Musei Vaticani, si trova nella Pinacoteca Vaticana e rappresenta uno dei lavori più importanti della produzione di Caravaggio.
Dipinto su commissione di  Girolamo Vittrice il quadro venne posto nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma. Rimase lì fino al 1789 quando venne fatto portare a Parigi da Napoleone. Nel 1816 venne restituito ed entrò a far parte della pinacoteca di Pio VII e perciò nell’odierna pinacoteca vaticana.

L’ opera incontrò sin da subito il favore di tutti, che non poterono fare altro che ammirarne la composizione e l’incredibile tecnica pittorica.
il corpo di Cristo è sostenuto da San Giovanni e Nicodemo. Alle sue spalle, in uno schema piramidale, si trovano Maria, la Maddalena e una donna con le braccia alzate.
Il gruppo di figure è maestoso, quasi scultoreo e il movimento della scena sembra rallentato, quasi teatrale.
E’ costruito su una linea curva diagonale che unisce l’angolo inferiore sinistro a quello superiore destro. Si crea così un andamento che scorre sulle figure sia in senso discensionale che ascensionale. In questo modo in chi osserva la scena si crea una tensione dinamica. Lo sguardo accompagna la deposizione verso il basso, ma allo stesso tempo rimbalza in senso opposto, finendo sul volto della donna che ha le mani tese verso l’alto.

Il nostro elenco delle cose da vedere ai Musei vaticani finisce qui, ma rappresenta solo una parte infinitesimale degli incredibili tesori che potrete ammirare durante la vostra visita.
Mettete in conto di dedicarci due o tre ore. Se una volta usciti non siete troppo stanchi, potete pensare di andare a godervi le attrazioni che si trovano nelle vicinanze, come la Basilica di San Pietro o Castel Sant’Angelo.

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Visitare la Cappella Sistina

La vostra visita ai Musei Vaticani non può prescindere dalla sua gemma più preziosa: la Cappella Sistina, capolavoro di assoluta bellezza che tutto il mondo ci invidia. 
Goethe diceva che “Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un’idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere”.
Perciò Visitare Roma e non dedicare una tappa del vostro itinerario a questa incredibile attrazione sarebbe davvero un peccato. Vi fareste sfuggire un’esperienza indimenticabile! 

La Cappella Sistina fa parte del percorso dei Musei Vaticani e vi si arriva accedendo dalla grande Sala Regia.
NB:
Vi segnaliamo che all’interno della cappella non si possono fare foto né video con o senza flash.

La visita alla Cappella Sistina

Appena entrati nella cappella, raggiungete il suo ingresso principale sulla parete est, quella più lontana, in modo da avere la visuale migliore della volta.
L’affresco, che ricopra quest’ultima per l’intera superficie (800 metri quadrati!), richiese a Michelangelo 4 anni di lavoro. L’artista lo organizzò in 9 scene centrali, la creazione di Adamo ed Eva, il peccato originale e la storia di Noè. Le scene sono inquadrate in elementi architettonici dipinti.

Nella prima scena a partire da est sono rappresentati:

  1. L’Ebbrezza di Noè seguita dal
  2. Il Diluvio universale e dal 
  3. Il sacrificio di Noè. Segue la scena del
  4. Il Peccato originale e la Cacciata dal Paradiso terrestre: Adamo ed Eva vengono cacciati dopo aver assaggiato il frutto proibito offertogli da Satana, rappresentato come un serpente dal corpo di donna
  5. La Creazione di Eva, a cui segue
  6. La Creazione di Adamo: questa è una delle scene più famose dell’arte occidentale, che rappresenta Dio barbuto che tocca con la punta del dito quello di Adamo, trasmettendogli il soffio vitale.
    Completano la sequenza a ritroso della genesi:
  7. Separazione della terra dalle acque
  8. Creazione degli astri e dei pianeti
  9. Separazione della luce dalle tenebre


Di fronte, sulla parete ovest, si trova l’incredibile Giudizio Universale, in cui il Cristo al centro sottopone al giudizio divino le anime dei morti che escono dalle tombe.
I salvati vengono fatti salire in cielo, i dannati invece vengono scaraventati nelle tombe.
Anche le pareti laterali presentano una serie di straordinari affreschi straordinari rinascimentali che raffigurano episodi della vita di Mosè.

Individuate e ammirate le Tentazioni di Cristo del Botticelli e la Consegna delle chiavi a San Pietro del Perugino.
Nella parte ricurva inferiore della volta, separate da cornici sono raffigurati i Profeti ebraici e le Sibille pagane. Queste ultime, dal corpo possente sono fra le più suggestive della volta.
Nelle 14 lunette sopra le finestre sono rappresentate le quaranta generazioni degli Antenati di Cristo, riprese dal Vangelo di Matteo.

IL GIUDIZIO UNIVERSALE

Venne dipinto 30 anni dopo gli affreschi  della volta. Il progetto, commissionato da Clemente VII e incoraggiato dal successore  Paolo III, scatenò molte polemiche sin dall’inizio. Prima perchè l’artista distrusse due affreschi del Perugino per preparare il muro. Poi quando il dipinto fu svelato, perchè la massa turbinante di 391 corpi nudi fece gridare allo scandalo. La reazione infatti fu tale che le autorità ecclesiastiche ordinarono che si coprissero le nudità. 

Al centro del dipinto c’è il Cristo con attorno, in una specie di vortice, le anime dei defunti uscite dalle tombe per affrontare il giudizio divino. I salvati salgono in cielo, mentre i dannati vengono scaraventati all’Inferno tra i demoni. A fare da corona a Gesù alcuni personaggi dell’Antico Testamento: apostoli, profeti, eroine, sibille e patriarchi. Inoltre compaiono santi, martiri e vergini. Egli, rappresentato seminudo, come un eroe classico, nell’atto di avanzare, ha lo sguardo rivolto verso destra.

Con la mano destra alzata chiama a sé i beati mentre con la mano sinistra destina i dannati alla profondità dell’Inferno. In posizione di poco inferiore a Gesù si trova la Madonna e volge lo sguardo a sinistra con espressione sofferta ma composta.
Nelle lunette sono rappresentai i simboli del martirio.

PARETI LATERALI

Gli affreschi delle pareti laterali, realizzati tra il 1481 e il 1482 sono opera di grandi maestri rinascimentali, tra cui Botticelli, Ghirlandaio, Pinturicchio, Perugino e Luca Signorelli. Illustrano episodi della vita di Mosè ( a sinistra del Giudizio Universale) e di Cristo (a destra).

3 CURIOSITA’ SULLA CAPPELLA SISTINA

  1. Il blu oltremare usato nel Giudizio Universale era costosissimo: in questa parte degli affreschi, contrariamente a quella della volta che ne ha una quantità minima, Michelangelo ne usò una quantità impressionante.
    All’epoca questo colore era ottenuto dai lapislazzuli, pietre preziosissime e perciò molto costoso.
    Gli artisti infatti esitavano ad adoperarlo, a meno che non fosse pagato da altri.
    Nel caso del Giudizio Universale i materiali li avrebbe pagati il papa (Giulio II, che aveva commissionato a Michelangelo la Cappella Sistina). Nel caso della volta, invece, visto che doveva far fronte lui stesso alle spese per affrescarla, il celebre artista, usò colori meno cari.

  2. Non è vero che Michelangelo lavorava da solo: Lo si è spesso detto, ma in realtà per tutto il corso dei lavori nella cappella si avvalse della collaborazione di assistenti che preparavano l’intonaco umido su cui poi il pittore dipingeva (come richiedeva a tecnica dell’affresco).

  3. Non è vero che Michelangelo dipingesse sdraiato: in realtà l’artista progettò un’impalcatura curva che gli permetteva di stare in piedi, anche se in posizione scomoda, piegato all’indietro.

Una volta usciti dai Musei Vaticani, se non siete troppo stanchi, potete pensare di andare a godervi le attrazioni che si trovano nelle vicinanze, come la Basilica di San Pietro o Castel Sant’Angelo.

COME RAGGIUNGERE LA CAPPELLA SISTINA

1. IN METRO
Partendo dalla Stazione Termini prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Le fermate più vicine ai Musei Vaticani distano circa dieci minuti a piedi e sono Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro.

2. IN BUS
Davanti all’ingresso dei Musei Vaticani si trova la fermata della linea 49.
In Piazza Risorgimento,  distante a 5 minuti a piedi , fanno capolinea le linee 3281 e 982.

3. MACCHINA
Potete parcheggiare la macchina nei parcheggi a pagamento sia sul Viale Vaticano sia nelle strade limitrofe.

4. TRENO
Arrivate alla stazione di Roma Termini e prendete la Linea A della Metro in direzione Battistini. Vi conviene scendere alle fermate Ottaviano-Musei Vaticani e Cipro, che distano  circa dieci minuti a piedi.

5. AEREO
Se arrivate a Roma in  aereo vi consigliamo di andare dall’aereoporto alla stazione di Roma Termini, dove si trovano Bus, Metro e Taxi che vi condurranno ai Musei Vaticani .

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Il vaticano – Curiosità che forse non sapevate

Costituito in seguito ai Patti Lateranensi del 1929, il Vaticano è la versione moderna dello Stato della Chiesa che ha governato la maggior parte delle regioni centrali fino all’Unità d’Italia nel 1861. La Città del Vaticano è uno Stato indipendente dove il papa è la massima autorità. Ha un servizio postale proprio, un proprio quotidiano, una propria emittente radio e un esercito, le guardie svizzere.
Qui di seguito vi sveliamo alcune curiosità che riguardano il Vaticano che forse vi farà piacere sapere.

1. La cittadinanza

Non si può essere cittadini del Vaticano per nascita: acquisiscono la cittadinanza vaticana quelli che, anche laici, vi risiedono per ragioni previste dalla carica o dall’impiego. Il coniuge, i figli e i fratelli di un cittadino del Vaticano conservano la cittadinanza a patto che siano conviventi

2. Le guardie Svizzere

Anche se oggi la Svizzera ha la fama di essere una nazione pacifista, nel 1500 aveva una forza militare inarrestabile. Con la loro grande abilità nel maneggiare l’alabarda, una combinazione di una lancia e una scure, le truppe di terra dell’esercito erano in grado di demolire legioni di nemici a cavallo. Testimoniata la loro potenza in battaglia, Papa Giulio II (il committente della Cappella Sistina, QUI PER I BIGLIETTI!) volle alcuni soldati come guardie personali. Da allora le guardie svizzere hanno giurato fedeltà al papa.
Anche se noi siamo abituati a vedere le guardie svizzere in abiti rinascimentali, in realtà le vere guardie del papa indossano abiti civili e armi decisamente più moderne dell’alabarda!

3. La lingua ufficiale

La lingua ufficiale dello Stato è l’Italiano. Il latino invece è la lingua della Santa Sede: non a caso la legislazione della Città del Vaticano è redatta esclusivamente in latino

4. La pena di morte

La pena di morte è rimasta in vigore fino al 1969 come punizione al tentato o effettuato assassinio del papa. In quell’anno papa Paolo VI la rese nulla de facto ma non de jure, cioè ufficialmente veniva abolita ma non veniva rimossa completamente dalla Legge Fondamentale (equivalente alla nostra Costituzione). È stata abolita definitivamente con la revisione di quest’ultima solo nel 2001 per volontà di Giovanni Paolo II.

La criminalità

Stando ad uno studio condotto dalla rivista tedesca Der Spiegel nel 2007, il Vaticano è il Paese con il più alto tasso criminale al mondo per abitante. Sarebbero state infatti 486 le cause penali e 341 le cause civili su cui avrebbe indagato il ministero della giustizia del Vaticano. Il reato più diffuso? Il furto.

Ma il Vaticano quanti soldi ha?

Non è facile rispondere perchè i resoconti delle attività economiche del Vaticano non sono stati pubblicati per ben 125 anni.
Solo nel 2012, a seguito della politica di trasparenza e rigore messa in atto da Papa Francesco lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) ha dovuto pubblicare il bilancio del 2012, evidenziando un utile di 86,6 milioni di euro. Se volete sapere l’attuale bilancio consultate il rapporto del 2015 pubblicato sul portale ufficiale.

I sanpietrini

Un tempo, nei giorni in cui la Chiesa celebrava le sue solennità maggiori, la cupola della Basilica di San Pietro veniva illuminata a fiamma viva: le padelle su cui ardeva il fuoco venivano accese dai cosiddetti sanpietrini, che si arrampicavano lungo le curve della cupola. La notevole abilità di questi intrepidi scalatori era oggetto di ammirazione per i forestieri, che consideravano l’impresa possibile solo da parte di coloro che vi si erano esercitati fin dall’età giovanile.

I sanpietrini sono anche i blocchetti di leucitite (una roccia eruttiva), chiamata anche selcio, utilizzata per realizzare la tipica pavimentazione romana.

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Musei gratis a Roma: quali vedere e quando visitarli

Sapere quali sono i musei gratis a Roma vi consentirà di “farvi una cultura” senza mettere mano al portafoglio. Ci sono infatti diversi musei gratis a Roma: alcuni sono sempre gratuiti, altri solo la prima domenica del mese, altri ancora hanno l’ingresso gratis l’ultima domenica.
Per semplificarvi il compito di capire quali musei vedere e quando poter accedervi gratuitamente, abbiamo stilato una lista di alcuni dei musei gratis a Roma: scegliete voi dove andare a seconda dei vostri interessi e del tempo che avete a disposizione.

MUSEI GRATIS A ROMA SEMPRE

Museo Napoleonico
Nel museo è esposta una vasta collezione di cimeli napoleonici, ereditati dalla collezione di proprietà del conte Giuseppe Primoli (1851-1927), figlio di Carlotta Bonaparte e conservata all’interno di Palazzo Primoli. All’interno dello stesso palazzo è situata la Biblioteca Primoli e il Museo Mario Praz, sede distaccata della Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Indirizzo: Piazza di Ponte Umberto I, 1
Orario: martedì – domenica 10.00 – 18.00 ;  24 e 31 Dicembre ore 10.00 – 14.00. La biglietteria chiude mezz’ora prima. Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Ingresso: gratis
www.museonapoleonico.it

Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina
Si trova a Porta San Pancrazio, un punto strategico per la difesa dall’assedio dei francesi del 1849, condotta da Garibaldi. Il museo e della memoria garibaldina è di dimensioni ridotte ma curato, e conduce attraverso le memorie dell’eroica resistenza in cui persero la vita Goffredo Mameli ed Emilio Dandolo. Tra i cimeli garibaldini trovate la camicia rossa indossata da Garibaldi.

Indirizzo: Largo di Porta San Pancrazio
Orario: martedì – venerdì 10.00 -14.00 (ingresso ogni 45 minuti); sabato, domenica e festivi 10.00 – 18.00 (ingresso normale); 24, 31 dicembre 10.00-14.00. Chiuso 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Ingresso: gratis
www.museodellarepubblicaromana.it

Museo Carlo Bilotti
Il museo è piccolino. Conta infatti solo 23 opere di cui 18 di Giorgio De Chirico. Qui si tengono spesso esposizioni temporanee.

Indirizzo: Viale Fiorello La Guardia
Orario: martedì – venerdi 10.00 – 16.00; sabato e domenica 10.00 – 19.00. Chiuso il lunedì.
Ingresso: gratis
www.museocarlobilotti.it/

Museo storico della Liberazione
È il palazzo, oggi trasformato in museo, che venne utilizzato dalle SS come luogo di reclusione e tortura per tanti antifascisti, molti dei quali fucilati dalle SS stesse. Raccoglie documenti, giornali, manifesti e volantini relativi all’occupazione nazifascista di Roma e alla Resistenza Italiana della Seconda Guerra Mondiale.
La struttura è stata mantenuta quanto possibile vicina al suo aspetto degli anni della guerra, pertanto risulta poco accogliente.

Indirizzo: Via Tasso, 145
Orario: martedì – domenica 9.30 – 12.30; martedì, giovedì e venerdì 15.30 – 19.30. Lunedì chiuso.
Ingresso: gratis
www.museoliberazione.it

Museo Barracco (Museo di scultura antica Giovanni Barracco)
Contiene la bellissima collezione di sculture e manufatti greci, romani, assiri ed egizi, donata a Roma nel 1902 dal senatore Giovanni Barracco.

Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele 166/A
Orario: 
da ottobre a maggio: martedì – domenica 10.00 – 16.00; da giugno a settembre: martedì – domenica 13.00 – 19.00; 24,31 dicembre 10.00-14.00. Ingresso fino a mezz’ora prima della chiusura. Chiuso  il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Ingresso: gratis
www.museobarracco.it

Trova hotel a Roma

Hotel Sant’Anselmo

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St. John’s Terrace

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Althea Inn Roof Terrace

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MUSEI GRATIS A ROMA L’ULTIMA DOMENICA DEL MESE

Musei vaticani
Ospitano un’incredibile collezione di opere d’arte raccolte nel corso dei secoli dai diversi papi e la strepitosa Cappella Sistina.

Indirizzo: Viale Vaticano
Orari: lunedì – sabato 9.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 16.00); ultima domenica del mese 9.00 – 14.00 (ultimo ingresso ore 12.30). Se l’ultima domenica del mese cade in giorni festivi non c’è l’ingresso gratuito.
Ingresso: gratis l’ultima domenica del mese

MUSEI GRATIS A ROMA LA PRIMA DOMENICA DEL MESE

Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM)
Si trova all’estremità del parco di villa Borghese. Conserva opere del XIX e XX secolo di artisti perlopiù italiani. Tra gli artisti ricordiamo Carrà, De Chirico, Marini, Fontana, Boccioni e altri ancora.
Indirizzo: Viale delle Belle Arti, 131
Orario: martedì – sabato 8.30 – 19.30; domenica e festivi 8.30-19.30. ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura.
Ingresso: gratis la prima domenica del mese
www.gnam.beniculturali.it

Galleria Nazionale d’Arte Antica (GNAA)
La Galleria Nazionale d’Arte Antica è distribuita su due sedi: Palazzo Barberini e Palazzo Corsini e ospita essenzialmente opere del XVI e XVII secolo.

Palazzo Barberini
Indirizzo: Via delle Quattro Fontane, 13
Orario: martedì – domenica 8.30 – 19.00. Chiuso il lunedì, 25 dicembre e 31 gennaio.
Ingresso: gratis la prima domenica del mese

Palazzo Corsini
Indirizzo: Via della Lungara, 10
Orario: mercoledì – lunedì 9.00 – 19-30
Ingresso: gratis la prima domenica del mese
galleriabarberini.beniculturali.it

Galleria Spada
Un tempo collezione privata del cardinale Bernardino Spada, venne acquistata dallo Stato nel 1926 ed oggi è aperta al pubblico. Racchiude tra le altre cose, opere di Tiziano, Rubens, Caravaggio, Guido Reni e Guercino.
Indirizzo: Vicolo del Polverone 15B
Orario: mercoledì – lunedì 8.30 – 19.30
Ingresso: gratis la prima domenica del mese
galleriaspada.beniculturali.it

Museo Nazionale Romano
Il museo, contenente collezioni che riguardano la storia e la cultura di Roma in epoca antica, è articolato in tre sedi: Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, Palazzo Altemps
Terme di Diocleziano
Indirizzo: Viale Enrico De Nicola, 79
Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.30
museonazionaleromano.beniculturali.it

Palazzo Massimo
Indirizzo: Largo di Villa Peretti
Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.45
museonazionaleromano.beniculturali.it/palazzo-massimo/

Palazzo Altemps
Indirizzo: Piazza di Sant’Apollinare, 46
Orario: martedì – domenica 9.00 – 19.45
museonazionaleromano.beniculturali.it/palazzo-altemps/

Ingresso: gratis la prima domenica del mese

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Il Foro Romano

Racchiuso tra il Palatino, il Campidoglio, il Colosseo e Via dei Fori imperiali, il Foro Romano è sicuramente una tappa fondamentale per chi viene a visitare Roma.
Rappresentava il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città. Insomma, era il cuore del potere romano.
Camminando tra le rovine degli edifici che lo hanno caratterizzato nel corso dei secoli, non si può non pensare con emozione che qui si sono poste le basi della cultura occidentale.
Per entrare le code sono sempre piuttosto lunghe. Vi consigliamo perciò, per risparmiare tempo e fatica, di acquistare i biglietti on line.
Se avete il Roma Pass, il biglietto fa parte del ticket cumulativo che permette di visitare Colosseo, Palatino e Foro Romano.
Quest’attrazione è compresa anche nel Vaticano Pass e la la Roma Tourist card.

COME ARRIVARE

A piedi – Se vi ti trovate nel centro storico di Roma, potete facilmente raggiungerlo a piedi. È situato vicino al Colosseo e al Campidoglio, e molti degli altri principali siti turistici di Roma sono a breve distanza
Bus – Ci sono diverse linee di autobus che fermano vicino al Foro: Bus – 75,  Bus –  780, Bus – 85, Bus – 87
Metro: la stazione più vicina é “Colosseo” sulla linea B. Dalla stazione arriverete con una passeggiata di pochi minuti.

VISITARE IL FORO ROMANO

Visitare il Foro Romano: tutti i monumenti

La meraviglia del Foro romano. Foto: Raffaella Brunetti

 

Accedendo da Largo della Salara Vecchia (si può entrare anche dal Palatino o dall’ingresso vicino all’arco di Tito), troverete il Tempio dedicato alla memoria di Antonino ed Faustina. Eretto nel 114 a.c. fu trasformato in seguito nella chiesa di San Lorenzo in Miranda.
È uno dei meglio conservati nel Foro e offre un’importante testimonianza dell’architettura e della cultura romana di quell’epoca
Sulla destra potrete ammirare invece la Basilica Emilia, edificio pubblico risalente al 179 a.c.. Era lungo 100 metri e la sua facciata era costituita da un portico a due piani.
Alla fine della strada arriverete sulla Via Sacra, la principale arteria del foro, e al Tempio del Divo Giulio.  Questo venne  costruito dall’imperatore Augusto sul luogo dove si erano svolti i funerali di Cesare e inaugurato nel 29 a.c.
Percorrendo la Via Sacra sulla destra arriverete alla Curia Iulia, sede del senato dell’antica Roma. Era il luogo principale dove venivano discusse le questioni politiche, amministrative e legislative dell’antica Roma.
Quella che ammiriamo oggi ha l’aspetto che aveva sotto Diocleziano (284-305 d.c.), frutto di un radicale restauro risalente al 1937.
Davanti alla Curia si trova il Lapis Niger, grande pietra di basalto nero, posta a livello del suolo.
Secondo la leggenda, il “Lapis Niger” era il luogo in cui Romolo, il leggendario fondatore di Roma, fu sepolto o ucciso. Non ci sono però prove archeologiche o storiche che confermino questa leggenda. Alcuni studiosi pensano che fosse invece un santuario o un luogo di culto. Altri ancora credono che fosse parte di una struttura di importanza politica o religiosa.

Al termine della Via sacra si erge il monumentale arco di Settimio Severo. Fu costruito per commemorare le vittorie dell’imperatore e dei suoi figli, Caracalla e Geta, nelle campagne militari in Oriente.
Vicino all’arco si trovano i Rostri, la tribuna degli oratori, decorata da rostri di navi nemiche.
Di fronte, proprio al centro della piazza del Foro, luogo di incontro e di commercio della Roma antica, si innalza la Colonna di Foca, imperatore bizantino del VII a.c.

Visitare il Foro Romano e il Palatino. Informazioni utili

Foto di Anna Dalmasso

Dietro la colonna ci sono otto colonne in granito. Sono tutto ciò che resta del Tempio di Saturno, uno dei più importanti della Roma antica e dove veniva conservato il tesoro dello stato (erario).
Alle sue spalle da nord a sud si trovano le rovine del Tempio della Concordia, le tre colonne rimaste del Tempio di Vespasiano e il Portico degli dei Consenti.

Lungo la strada parallela alla via Sacra troverete la Basilica Giulia, iniziata da Giulio Cesare e terminata da Augusto. Era utilizzata principalmente come edificio per attività giuridiche e commerciali, oltre che per le riunioni del Senato romano.
Fu gravemente danneggiato nel corso del tempo e oggi rimangono solo pochi resti delle sue colonne e delle fondamenta.
Al fondo della Basilica svettavano le tre colonne del Tempio di Castore e Polluce, chiamato anche Tempio dei Dioscuri, edificato nel V secolo.
La vicina Chiesa di Santa Maria Antiqua è la più antica chiesa cristiana del Foro (datata VI secolo).
Tornando poi verso la Via Sacra incontrerete la Casa delle Vestali, dove abitavano le vergini addette alla custodia del fuoco sacro del vicino Tempio di Vesta

Risalendo la Via Sacra, superato il Tempio del Divo Romolo, arriverete alla Basilica di Massenzio. Conosciuta anche come la Basilica di Costantino e Massenzio, rappresenta l’edificio più grande e meglio conservato del Foro.
Iniziata da Massenzio nel 308 e conclusa da Costantino, era lunga 100 metri e larga 60.
Poco oltre c’è l’Arco di Tito,  edificato nell’81 d.c, dopo la morte dell’imperatore Tito, figlio di Vespasiano, a celebrazione della vittoria sui ribelli di Gerusalemme.  Uno dei meglio conservati archi trionfali romani, ha avuto un’influenza significativa sull’architettura trionfale successiva.

IL PALATINO

Situato tra il  Velabro e il Foro Romano, il Palatino è una delle zone più antiche della città.
Secondo la tradizione, qui si trovava il primo insediamento di Roma, fondata attorno alla metà dell’VIII secolo a.c.
Qui gli scavi hanno portato alla luce resti di capanne e tombe risalenti all’età del ferro e la fortificazione più antica, databili proprio all’VIII secolo a.c.
Sede di importanti culti cittadini, come quello della Magna Mater (la dea Cibele), fra il II e I secolo a.c., divenne il quartiere residenziale dell’aristocrazia Romana.
È un esempio la Casa dei Grifi, che conserva bellissime decorazioni pavimentali e pittoriche.
Prende il nome dalla presenza di raffigurazioni di grifi, creature mitologiche metà aquila e metà leone, che decorano alcune delle strutture.
Il Palatino inoltre, dopo che Augusto lo scelse come sede della sua residenza, divenne il luogo dei palazzi imperiali.
Qui si trovavano la Domus Tiberiana, la Domus Transitoria, la Domus Aurea e la Domus Flavia. Proprio per questo nel corso del tempo il toponimo Palatium è diventato sinonimo di Palazzo.
Tra i siti più famosi sul Palatino ci sono la Casa di Augusto, la Casa di Livia, il Palazzo di Domiziano e l’area del ​​Tempio di Apollo.
I manufatti più significativi ritrovati nel corso degli scavi sono conservati nel Museo Palatino, dove al piano terra sono esposti i reperti che riguardano la storia più antica, mentre al primo piano potrete ammirare opere d’arte del periodo imperiale.

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Da dove fotografare il Foro

Ci sono diversi punti strategici da cui potete fare i vostri scatti panoramici:

  • Piazza del Campidoglio: offre una vista incantevole sul Foro, specialmente di notte quando i monumenti sono illuminati
  • Colosseo: dalla parte anteriore o laterale del Colosseo, potrete godere di una veduta panoramica del Foro Romano. Dalla parte superiore del Colosseo avrete una prospettiva elevata.
  • Campidoglio:  situato sul Monte Capitolino, di qui potrete ottenere una vista in prospettiva. La piazza del Campidoglio offre un’eccellente visuale su tutta la zona.
  • Via dei Fori Imperiali: questa strada offre varie opportunità per fotografare i monumenti antichi da diverse angolazioni
    Giardino degli Aranci sull’Aventino: da qui si ha una vista panoramica su tutta la città.  Potrete scattare foto dal belvedere all’interno del giardino
  • Palatino: una delle sette colline di Roma  offre molte vedute panoramiche sul Foro Romano.
  • Terrazza del Vittoriano: anche di qui avrete una magnifica vista su Roma e sul Foro.
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